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La creatina come integratore per sportivi

Pubblicato il 9 Settembre 2019 15:49 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:36

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Questa settimana, riagganciandosi al “fil ruoge” intrapreso la volta scorsa con il mondo degli integratori per lo sport, cercheremo di capire quale sia il ruolo fisiologico di un aminoacido che tanto va di moda oggi tra gli sportivi, ovvero la“creatina”. 

La Creatina è un aminoacido non essenziale coinvolto nel metabolismo muscolare. Deriva dagli aminoacidi arginina, glicina, metionina, ed è naturalmente presente nei muscoli scheletrici per il 95% in forma libera (30-40%) che in forma fosforilata, e per il restante 5% in altri organi quali cuore, cervello, testicoli, retina. La quota endogena rappresenta il 50% del fabbisogno e viene sintetizzata dal fegato, reni e pancreas, il restante 50% deriva invece dall’alimentazione; un eccessivo apporto alimentare potrebbe in parte influenzare la sintesi di creatina con un meccanismo a feedback che tenderebbe a deprimere la sintesi endogena. Tutta la creatina assunta con gli alimenti viene assorbita come tale a livello intestinale. Una volta assorbita, questa si distribuisce ai vari organi (globuli rossi, leucociti, encefalo, cuore, spermatozoi, retina) ed in particolare nel muscolo scheletrico. Il trasferimento intracellulare è mediato da un meccanismo di trasporto attivo Na dipendente, ed è influenzato positivamente da insulina, IGF1, catecolamine, carboidrati, e dallo stesso esercizio fisico. Una volta entrata nella cellula muscolare, la creatina subisce la conversione in fosfocreatinaaccompagnata dell’ingresso di acqua nella cellula per effetto osmotico.

Oggi la creatina costituisce uno tra gli integratori più usati in ambito sportivo, il motivo di questo diffuso ricorso però non è quello di reintegrare la razione alimentare, ma un tentativo di aumentare artificiosamente le prestazioni atletiche di un soggetto, in quanto il miglioramento della prestazione muscolare negli sport anaerobici sarebbe dovuto a cambiamenti della bioenergetica muscolare. L’energia utilizzata dal muscolo scheletrico per la contrazione deriva dall’idrolisi dell’adenosina trifosfato (ATP) ad adenosina difosfato (ADP). La normale funzionalità muscolare richiede che l’ATP sia continuamente ri-sintetizzato a partire dai suoi prodotti di trasformazione. Durante un’attività motoria di intensità massimale e di breve durata, la disponibilità di ATP è ottenuta quasi esclusivamente attraverso la defosforilazione della fosfocreatinacon il conseguente passaggio dell’ADP allo stato di ATP, atto a liberare energia per la contrazione muscolare.

La riduzione della forza sviluppata sarebbe secondaria al depauperamento delle riserve muscolari di fosfocreatina, con conseguente rallentamento della velocità di rigenerazione dell’ATP.

I supplementi di creatina incrementano la concentrazione totale di questa sostanza nel muscolo scheletrico ed a riposo si ha un aumento della fosfocreatina. Tuttavia, esiste una percentuale non trascurabile (25-30%) di soggetti “non-responder” in cui questo aumento è minimo o nullo.

Non bisogna inoltre dimenticare, che l’utilizzo orale di creatina per dosi superiori ai 6 grammi non è consentito dalla normativa italiana poiché supera di tre volte il turnover giornaliero della creatina endogena, e di almeno sei volte il fabbisogno giornaliero della creatina stessa.

Parliamo ora di eventi avversi che hanno coinvolto la creatina, uno studio ha evidenziato che gli effetti collaterali più frequenti sono disturbi gastroenterici, crampi, muscolari, e disidratazione. 

La cosa più importante su cui vorrei portare l’attenzione è che l’incremento di peso corporeo conseguente all’assunzione di creatina è attribuibile quasi esclusivamente alla ritenzione idrica prodotta dall’attività osmotica della sostanza. Tant’è vero che dal momento della sospensione del trattamento e per alcune settimane successive si assiste ad una riduzione del peso corporeo acquisito parimenti alla riduzione dei livelli di creatina. 

La ritenzione idrica riguarderebbe la massa magra, in particolare il tessuto muscolare, dove il rigonfiamento delle fibrocellule muscolari, dovuto all’aumento dell’acqua intracellulare, sarebbe responsabile della falsa parvenza di accrescimento muscolare. Inoltre, non esiste alcuna dimostrazione scientifica che l’uso di supplementi di creatina induca effetti anabolici a livello muscolare. 

È inoltre da non dimenticare che la purezza dei prodotti a base di creatina deve essere considerato un importante parametro che può influire sulla sua sicurezza, in particolare il rapporto tra la quantità di creatina ingerita rispetto alla quantità di contaminanti presenti. La creatina commercializzata infatti non è la “creatina naturale” riscontrabile negli alimenti dato che viene prodotta industrialmente per sintesi chimica. Durante la produzione di creatina vengono generati a partire da sarcosina cianamide,variabili quantità di contaminanti che possono dare origine a effetti tossici al momento non ancora adeguatamente studiati. 

Vorrei sottolineare anche che a livello epatico esistono delle preoccupazioni circa la reversibilità della soppressione della sintesi di creatina endogena dopo un lungo periodo d’uso, la letteratura scientifica è molto in disaccordo riguardo ai possibili effetti della creatina sulla prestazione sportiva ma anche riguardo le sue possibili controindicazioni per la salute dei consumatori.

Rubrica a cura del Dr. Mercuri Leonardo, Dietista A.N.D.I.D.

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