Una vecchia valigia bianca e verde lasciata semiaperta e vuota lungo il marciapiede che costeggia il fiume Topino in viale XVI Giugno. È l’ultimo di una sfilza di oggetti inutilizzati abbandonati per le strade di Foligno da cittadini poco rispettosi dell’ambiente e delle regole del vivere civile.
Si moltiplicano sempre di più, infatti, le segnalazioni di piccole e grandi discariche disseminate per tutto il territorio comunale, nelle quali è possibile trovare veramente di tutto: dai più tradizionali sacchi pieni di spazzatura a materiali edili di scarto, passando per pneumatici e fino ad arrivare a mobili ed elettrodomestici di ogni tipo. Una quarantina, a questo proposito, le discariche cielo aperto censite quest’anno dal Comune di Foligno attraverso l’Ufficio controllo del territorio.
Discariche alle quali si aggiungono situazioni come quella, ad esempio, che interessa proprio il marciapiede di viale XVI Giugno. Basta percorrerlo per accorgersi che di rifiuti ce ne sono tanti. Alcuni dei quali non ben visibili però. Se, infatti, oggetti come una valigia difficilmente passano inosservati, altrettanto non si può dire delle numerose bottiglie di vetro nascoste sotto le sedute che si trovano lungo la strada.
Residui di bivacchi, ma non solo. Negli scorsi giorni a spuntare era stato anche un paio di pantofole da donna. Ma l’inciviltà di alcuni cittadini sta anche nei rifiuti gettati all’interno degli appositi cestini. Basti pensare, ad esempio, a quelli posizionati lungo il fiume per raccogliere le deiezioni canine ma dentro i quali si trova di tutto: dalla carta alla plastica. Un po’ come accade in quelli che si trovano lungo la passeggiata: installati per gettarci dentro il piccolo rifiuto, che va dal fazzoletto alla bottiglietta dell’acqua, vengono utilizzati come deposito per i rifiuti cosiddetti “domestici”.
Ossia quelli che i cittadini dovrebbero mettere fuori dalle proprie abitazioni nei giorni di passaggio degli operatori della Valle Umbra Servizi in base al calendario predisposto per ogni singola via e che invece, inspiegabilmente, si ritrovano dappertutto: nei vicoli del centro storico, ai bordi delle strade, in piccole radure nelle zone di montagna oppure – come detto – lungo il marciapiede che costeggia il fiume Topino.