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La “resistenza culturale” di Annifo portata avanti da tre giovani

Pubblicato il 2 Febbraio 2020 11:25 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:08

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Sono stati la passione per i libri e la voglia di stare insieme a muovere tre giovani di Annifo che, ormai da cinque anni, hanno riportato a nuova vita – sia sotto l’aspetto strutturale che organizzativo – la biblioteca paesana. Utile fare un passo indietro. In seguito agli eventi sismici del 1997, ad Annifo fu allestita una struttura provvisoria per ospitare i volumi che fino a poco prima figuravano in una vera biblioteca. Gli anni, però, trascorrevano e con loro aumentava lo stato di trascuratezza in cui versava il container salva-libri. Poi gli anni della ricostruzione e della rinascita. Una rinascita che portò con sé la proposta mossa ai tre giovani dal parroco don Flavio. Fu, infatti, sua l’idea di spostare la biblioteca all’interno delle nuove aule presenti nella ricostruita chiesa della frazione montana. Era il 2015. Con dedizione e non poca fatica, i tre ragazzi (Ivan Petrini, Marika e Marzia Sampaolo) iniziarono a spostare i circa 1500 libri parcheggiati nel container nei nuovi locali, dandosi da fare nella ricatalogazione dei volumi e nel loro ripristino: alcuni libri, infatti, non versavano certo buone condizioni. Ad oggi la biblioteca è una vera e propria realtà, per i cittadini di Annifo e non solo. Una vetrina che conta circa 3500 libri, tra testi di letteratura italiana e straniera, storia, filosofia, scienza, teatro, lirica e volumi enciclopedici e per i più piccoli. I numeri parlano anche di 220 tesserati e di piattaforme social che stanno facendo registrare un costante aumento di followers. “E proprio i social – hanno spiegato ai microfoni di Rgunotizie.it i tre giovani di Annifo – hanno giocato e lo stanno facendo tutt’ora un ruolo importante. Facilitano senza dubbio – hanno continuato – la possibilità di farci conoscere e quella di scambiare dei libri con persone di altre regioni”. Farsi conoscere e, quindi, seguire è stato più semplice anche grazie alla nuova strada statale 77, un’infrastruttura che ha notevolmente avvicinato la città della Quintana alla sua frazione montana. “E’ capitato anche – hanno detto – che studenti di Foligno si sono rivolti a noi trovando testi, magari, non reperibili in città”. Di fatto, si parla di un’attività che risponde al nome di “rilancio”. Sì, un rilancio per Annifo che, potendo contare di una ingranata sinergia tra biblioteca e Pro Loco, ora vanta di eventi anche invernali in grado di continuare il fermento estivo. “E’ arrivato il momento di cambiare punto di vista – hanno dichiarato i giovani – e di sfruttare le potenzialità che questa terra offre. Ecco perché, affianco alle passeggiate, alla montagna ed al contatto diretto con la natura, abbiamo voluto portare avanti anche una sorta di resistenza culturale che potesse arginare un ingiusto oblio che, soprattutto, toccava i nostri cari libri. Anche se può sembrare una scelta anacronistica aprire una biblioteca in montagna nel 2020, ciò si è rivelato un punto di forza per una comunità – hanno, infine, commentato – pronta alla cultura. Varrà sempre la pena occuparsi della biblioteca”.

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