“Bella emozione abbracciare i nostri connazionali riportati in Italia da Wuhan. Oggi finiscono la quarantena alla Cecchignola e tornano in tutta sicurezza alla loro vita”. Con queste parole il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato nel pomeriggio di giovedì 20 febbraio il ritorno a casa di un primo gruppo di 19 italiani dei 56 rientrati dalla Cina lo scorso 3 febbraio e poi trattenuti per 18 giorni, qualcuno in più rispetto a quanto previsto inizialmente, nelle strutture della cittadella militare di Roma Sud. Tra loro, secondo quanto si apprende, anche la famiglia di folignati che nella serata di giovedì ha fatto ritorno nella città della Quintana.
Un rientro anticipato, neanche 24 ore prima, da un intervento del sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, all’Ansa. “La famiglia che viveva a Wuhan – ha dichiarato in quell’occasione il primo cittadino – quando farà ritorno a Foligno dovrà essere accolta con serenità e normalità. Senza alcuna forma di emarginalizzazione da parte di alcuno. L’amministrazione comunale sarà pronta ad accoglierli – aveva proseguito -così come mi auguro che tutta la città sia accogliente con i nostri concittadini”. Un invito, dunque, a non lasciarsi sopraffare dalla preoccupazione, ma a continuare a vivere serenamente ciascuno la propria quotidianità senza alcuna paura. “È bene rimarcare – aveva infatti concluso il sindaco Zuccarini – che hanno seguito tutta la profilassi sanitaria prevista dai protocolli medici e quindi non deve esserci alcun timore”.
Finita, dunque, la quarantena per la famiglia folignate che potrà ora tornare alla vita di tutti i giorni, così come accadrà per quasi tutti gli altri componenti del gruppo di 56 italiani che tra la giornata di giovedì e quella di oggi, venerdì 21 febbraio, hanno lasciato la Cecchignola. Via libera, infatti, anche per la seconda tranche, mentre si trova ancora ricoverato allo Spallanzani il ricercatore di Luzzana, l’unico dei 56 ad esser risultato positivo al test. E mentre la cittadella militare si prepara ad ospitare i 34 italiani scesi dalla Diamond Princess, ancorata nella baia di Yokoama in Giappone, che dovranno ora rispettare i 14 giorni di quarantena, l’Italia si ritrova a dover fare i conti con i primi contagi: sei quelli registrati in meno di 24 ore in Lombardia, a cominciare dal 38enne di Codogno, definito il “paziente zero”.