*di Alberto Scattolini
Ci sono impronte che scompaiono alla prima pioggia, oppure calpestate e nascoste sotto altre impronte. Poi ce ne sono alcune che resistono al tempo e rimangono lì, ben visibili, per sempre. I passi di Gualtiero Sigismondi, nei quasi dodici anni di episcopato nella Diocesi di Foligno di impronte ne hanno lasciate tantissime. Alcune visibili a tutti, altre impresse nelle mente e nei cuori delle persone. L’ho conosciuto dopo pochi mesi dal suo arrivo a Foligno, nel corso di un pranzo organizzato dal carissimo e mai rimpianto abbastanza, Don Luigi Moscatelli, di cui ero nipote acquisito. Forse perché abbiamo, più o meno, la stessa età, o forse perché rapito dal suo carisma innato e dalla sua gentilezza, mi sono lasciato trasportare in un progetto difficile, ma infinitamente affascinante: dare nuova linfa e far rivivere appieno Radio Gente Umbra, una meravigliosa ‘creatura’ nata dall’immaginazione e dalla concretezza di don Novello Gammaidoni negli anni settanta. È stata una delle primissime intuizioni di Gualtiero Sigismondi, uno dei primi regali alla Città ed al territorio. Voleva una Radio viva, presente nella vita del territorio e che lo raccontasse con il linguaggio semplice della verità, senza travalicare mai in posizioni preconcette, ma propositive e razionali. Insieme, confrontandoci periodicamente, sempre a ‘viso aperto’, consci della responsabilità propria di ogni azione messa in campo, siamo riusciti, grazie alla collaborazione di professionisti (amici) in ambito commerciale e gestionale a riconsegnare a Foligno e al territorio una Radio Gente Umbra al massimo del suo splendore e che oggi, grazie ad una gestione oculata e lungimirante, garantita dalla Fondazione ‘San Domenico da Foligno’ (altra intuizione di mons. Sigismondi) che vede alla presidenza Don Luigi Filippucci, riesce a garantire, nelle sue espressioni editoriali più importanti: Radio Gente Umbra e La Gazzetta di Foligno, contratti di lavoro giornalistici a bravissimi professionisti.
Il mio grazie all’amico Gualtiero è intriso di tristezza perché perdo soprattutto un punto di riferimento, un amico vero e speciale con il quale ho condiviso anche preoccupazioni e situazioni personali. Mi mancherà quel suo modo gentile, ma anche deciso nel farti capire che, magari, stai sbagliando. Poi, dopo una breve riflessione, capivi che aveva ragione lui. Mi (ci) mancherà quel garbo comunicativo avvolgente che riesce a trovare le parole giuste per ogni argomento. Mi (ci) mancherà la sua meticolosità in ogni sfumatura dell’agire e quell’educazione propria di intelligenze non comuni. E allora grazie Mons. Sigismondi, grazie infinite Gualtiero, per avermi regalato lezioni di vita che custodirò gelosamente con cura, per sempre.
Ai miei amici della Diocesi di Orvieto e Todi gli racconterò della fortuna e del privilegio che ha bussato alla loro porta. Buon cammino carissimo Gualtiero.
*Direttore responsabile di Radio Gente Umbra e rgunotizie.it dal 2010 al 2017