Il tumore non aspetta la fine del coronavirus. In tempi di pandemia, con gli ospedali che devono fare i conti con l’emergenza del Covid-19 ed una quotidianità oramai stravolta, c’è chi non può aspettare per essere curato. Pazienti, come quelli oncologici, che sono sì esposti maggiormente al coronavirus, ma che non possono assolutamente fermare le proprie terapie. Ed allora ecco che tutti i medici e responsabili sanitari già al fianco dei malati di tumore, lanciano un appello affinché i pazienti possano proseguire le procedure salva-vita. Ad emergere è quindi la volontà di dare continuità alle cure, unita all’adozione di protocolli utili a ridurre il rischio di infezioni. Non è da meno l’ospedale di Foligno, con il reparto di Oncologia e Senologia oncologica che sta proseguendo le proprie attività, nonostante il “San Giovanni Battista” sia un “Covid Hospital” misto. “La nostra attività prosegue – spiega la dottoressa Monica Sassi, responsabile del reparto di Oncoematologia -, perché le malattie neoplastiche sono un’urgenza. Il lavoro della Breast unit si svolge in videoconferenza, sistema che ci permette di realizzare gli incontri multidisciplinari dedicati all’approfondimento dei casi di tumore al seno”. In soccorso dei medici è arrivata anche l’iniziativa dell’associazione Donne Insieme, che ha donato 100 mascherine Ffp2 alla Breast unit di Oncologia e Senologia, permettendo così di far proseguire anche gli interventi chirurgici. Già, perché le operazioni, così come altri tipi di visite, sono improcrastinabili. I pazienti non devono quindi aver paura di entrare in ospedale. Il servizio di Onco-ematologia del “San Giovanni Battista” è stato infatti riorganizzato, con il day-hospital e il reparto di degenza che, oltre a far valere tutte le misure di prevenzione igenico-sanitarie, ora possono contare su ulteriori accorgimenti. Numerosissime misure adottate che comprendono, tra le altre cose, il rinvio di visite e terapie non urgenti, ingressi consentiti solamente ai pazienti e a un solo familiare in caso di disabilità e l’adeguata distanza di sicurezza nelle stanze del reparto. Un ringraziamento a “Donne Insieme” è arrivato anche da parte del chirurgo Gianfranco Lolli: “La donazione alla Struttura dipartimentale di Chirurgia senologica della Breast unit – afferma il dottor Lolli – contribuisce, in questo periodo di difficoltà, ad aiutare il personale che lavora in questo Blocco operatorio”.
IL DOCUMENTO – L’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), la Sie (Società italiana di ematologia) e la Airo (Associazione italiana Radioterapia e oncologia clinica) hanno inoltre firmato un appello congiunto per assicurare il proseguimento delle terapie salva-vita per tutti i pazienti oncologici e onco-ematologici. Il documento ricorda l’importanza di curare il cancro in tutte le fasi della malattia, con le associazioni che hanno ribadito come i percorsi onco-ematologici siano attivi e protetti in tutti gli ospedali italiani. L’obiettivo è incoraggiare tutti i pazienti a rivolgersi con fiducia alle strutture di riferimento, invitando inoltre le istituzioni nazionali e regionali a facilitare i percorsi di protezione dal contagio da Covid-19.