In Umbria l’Rt, ovvero il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure volte a contenere il diffondersi del coronavirus, è dello 0,53. A renderlo noto è l’Istituto superiore di sanità, in occasione dell’aggiornamento settimanale riguardante l’andamento dell’epidemia di Covid-19 in tutta Italia. In tutte le regioni i casi sono in decremento, ma comunque rimangono delle differenze che dividono in aree ben definite il Paese: “Regioni con pochissimi casi o zero e altre come la Lombardia con un numero significativo”. A dirlo è il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. Buone notizie arrivano sul fronte ospedaliero, con la pressione sulle strutture fortemente ridotta in questa Fase 2. Il professor Brusaferro mette però tutti in guardia: “Il virus circola ancora da noi – ha detto – e non possiamo permetterci di allentare le misure di protezione individuale”. Allo stato attuale l’indice di contagio Rt è al disotto di 1 in tutte le regioni eccezion fatta la Valle d’Aosta, dove è pari a 1,06. “L’indice Rt è oscillante nel Paese, è normale e segnalarlo non vuol dire assolutamente fare pagelle – ha spiegato il presidente dell’Iss -. I casi di Umbria e Molise che hanno visto l’indice salire per alcuni focolai lo dimostrano: oggi quel dato è rientrato”. L’ultimo report riporta un rischio “basso” in Umbria, con zero allerte segnalate.
TESEI – In mattinata la governatrice Donatella Tesei, è intervenuta nella trasmissione radiofonica “Effetto Giorno” di Radio24, commentando i dati della scorsa settimana dell’Iss, che vedevano un rischio “moderato” in Umbria. “Questo meccanismo non funziona – ha detto la Tesei collegata telefonicamente -, è una cosa aberrante. I numeri reali dicono che l’Umbria è la migliore regione d’Italia. Non sono un tecnico e non so quale stranissimo sistema venga adoperato, ma oggi come oggi noi siamo la regione più tranquilla d’Italia e queste notizie stanno creando danni ad una realtà che è già ripartita ed è pronta ad ospitare. I nostri dati – ha proseguito – sono più che tranquillizzanti e chi ha fatto dichiarazioni sbagliate le deve correggere. Da noi – ha concluso con una battuta – il distanziamento è naturale, invito tutti in Umbria”.
SPOSTAMENTI – Nel frattempo in molti guardano al 3 giugno, ovvero la data che dovrebbe permettere gli spostamenti tra le regioni. Fondamentale potrebbe essere quindi il bollettino dell’Istituto superiore della sanità di venerdì 29 maggio. Secondo Brusaferro però, visto che l’indice Rt cambia su base settimanale, “è da escludere come criterio riguardo agli spostamenti. Non ci si può spostare il lunedì sì, il venerdì o la domenica no. Il tema mobilità tra le regioni è importante, l’obiettivo è affrontarla in sicurezza e, auspicabilmente, con un numero di nuovi casi ancor più ridotto di quello che abbiamo. Bisogna capire anche le modalità di movimento per gli spostamenti”.
LE STIME – Queste le stime di Rt regione per regione: Abruzzo 0,86; Basilicata 0,63; Calabria 0,17; Campania 0,45; Emilia Romagna 0,46; Friuli Venezia Giulia 0,63; Lazio 0,71; Liguria 0,52; Lombardia 0,51; Marche 0,48; Molise 0,51; Piemonte 0,39; Bolzano (provincia autonoma) 0,45; Trento (provincia autonoma) 0,77; Puglia 0,56; Sardegna 0,27; Sicilia 0,69; Toscana 0,59; Umbria 0,53; Valle d’Aosta 1,06; Veneto 0,56.