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Il San Giovanni Battista verso la “fase 3”: dai primi di luglio riparte l’intramoenia

Pubblicato il 17 Giugno 2020 15:59 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:39

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L’ospedale di Foligno si avvia verso la “fase 3”. Passato il picco dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, infatti, al San Giovanni Battista si lavora per il pieno ritorno alla funzionalità, come spiegato ai microfoni di Radio Gente Umbra dal commissario straordinario Massimo De Fino. “Ci avviamo alla ‘fase tre’ con un’apertura al pubblico più lunga, dalle 8 alle 20, e con il ripristino delle attività programmabili. Riapriremo i Cup – ha proseguito – e chiameremo a domicilio le persone che sono in attesa di prestazioni a 30 e 60 giorni”.

Secondo quanto anticipato da Massimo De Fino, poi, dai primi di luglio riprenderanno le attività in intramoenia, mentre per quanto riguarda le liste d’attesa si lavorerà su due fronti. “Da un lato – ha commentato – con la tele assistenza, dall’altro invece con un miglioramento dell’assistenza domiciliare attraverso le Usca, affinando i percorsi diagnostici e terapeutici”.

Un percorso che il commissario De Fino ha apostrofato come faticoso, “perché – ha sottolineato – non possiamo abbassare la guardia”. L’accesso all’ospedale, quindi, avverrà in zone controllate e con l’utilizzo di termoscanner. Fermi restando i criteri di sicurezza fin qui adottati, “la differenza tra le due fasi – ha commentato il direttore sanitario, Camillo Giammartino – riguarderà le prestazioni ambulatoriali e attività territoriali. In quest’ultimo caso, il riferimento è ai centri diurni, alle strutture residenziali e semiresidenziali che torneranno ad una piena riapertura seguendo le disposizioni di sicurezza per ciò che riguarda il triage di operatori ed utenti ed il lavoro per piccoli gruppi”.

All’interno dell’ospedale, invece, non si registreranno variazioni di sorta. “Massima attenzione – ha proseguito Giammartino – si avrà principalmente sull’area del pronto soccorso. Lì, lavoreremo in modo tale da rendere appropriato e sicuro l’ingresso, utilizzando i test rapidi”. Per quanto riguarda i visitatori potranno entrare con ingresso programmato e limitato nel tempo, mentre per i “care givers” verrà fatta una selezione dei casi.

“Sul fronte occupazionale – è intervenuto il direttore amministrativo, Davina Boco – abbiamo utilizzato ogni forma di istituto contrattuale per l’ingresso di professionisti, anche nelle specialità di più difficile reperibilità. Impegno che continuerà anche nella ‘fase 3’ e in vista del periodo feriale”. Obiettivo dichiarato dal commissario straordinario quello dell’efficientamento dell’intero sistema ospedaliero. “Stiamo lavorando di concerto con la Regione – ha concluso – per aumentare i posti letto in intensiva, sub intensiva, pneumologia e pronto soccorso. Su questo fronte abbiamo presentato progetto di riqualificazione del pronto soccorso”. In programma anche il concorso per il reparto maxillofacciale.

Il punto sulla “fase 3” è stato fatto in occasione della conferenza stampa indetta per ribadire i numeri fatti registrare dall’ospedale durante il Covid e che ha visto presenti anche il sindaco Stefano Zuccarini e la coordinatrice della terza commissione, Tiziana Filena. “La riduzione di attività all’interno del pronto soccorso tra gennaio ed aprile 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019 – ha detto – si è legata ad una diminuzione di circa 6mila unità tra codici verdi e bianchi, prestazioni classicamente definite inappropriate. Sul fronte ricoveri e visite ambulatoriali si è sì registrato un calo complessivo del 20 per cento nel periodo di crisi, ma non per quelle patologie che necessitavano di appositi controlli, come ad esempio l’oncologia”.

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