Se di professione fai il fotografo e la rivista francese “Le Figaro” bussa alla tua porta manifestando grande apprezzamento per il tuo lavoro, vuol dire che hai colto nel segno. È la storia del fotografo Pier Paolo Metelli, montefalchese doc, e delle sue foto scattate nel sito archeologico di Pompei che compongono, tra l’altro, la nuova guida ufficiale del sito stesso. Scatti che, come detto, devono aver suscitato un certo interesse in casa della celeberrima rivista di storia “Le Figaro hors-serie”. Tanto che, in uno speciale sulla storia della città seppellita dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., compaiono diverse foto scattate proprio da Pier Paolo Metelli. Un legame, il suo, con Pompei, viscerale oltre che professionale. Sì, perché, lo ricordiamo, il fotografo di Montefalco aveva fatto parte del “Grande progetto Pompei”, quello, cioè, teso a raccogliere immagini del sito archeologico e all’inserimento delle stesse in un sistema informatico che consente il monitoraggio dello stato delle pareti da parte di studiosi e ricercatori di tutto il mondo. L’interesse della rivista transalpina nei confronti delle immagini realizzate dal fotografo della città del Sagrantino è coinciso con l’inaugurazione, avvenuta lo scorso primo luglio, al Gran Palais di Parigi. Si tratta di una grande mostra “immersiva” su Pompei, un percorso multimediale che racconta, con l’aiuto di ricostruzioni in tre dimensioni, il periodo di massimo splendore di quella che fu una vera e propria chicca dell’Impero romano. Per l’occasione, la rivista di storia “Le Figaro hors-serie” ha deciso di realizzare, come detto prima, una pubblicazione speciale dove sono raccolte alcune delle più suggestive fotografie del sito archeologico che richiama, ogni anno, quattro milioni di visitatori. Il numero speciale della rivista, di 150 pagine, comprende gli scatti di diversi artisti, inserendone anche nove del fotografo montefalchese. “Sono molto soddisfatto per questo interessamento de Le Figaro – ha detto lo stesso fotografo ai microfoni di Rgunotizie.it –, soprattutto perché, delle due doppie pagine totali inserite nella pubblicazione, una è proprio la mia. Per me è quindi una soddisfazione maggiore. Vedere le mie foto sulla rivista di storia più importante del mondo – ha concluso Pier Paolo Metelli – mi ha reso molto felice”.