Il primo intervento di pulizia era stato messo a segno il 20 giugno scorso e si era concluso con la promessa che i soci di Legambiente nell’area del cimitero di Santa Maria in Campis, a Foligno, ci sarebbero tornati per portare a termine il lavoro. Sì, perché le criticità riscontrate erano state diverse. E così è stato. La scorsa domenica, infatti, il presidente del circolo cittadino, Marco Novelli, ed i suoi sono tornati per un nuovo intervento di pulizia. Ad affiancarli anche i giovani di Azione cattolica che, armati di buona volontà, si sono dati da fare per restituire un po’ di decoro ad un’area che cittadini incivili hanno trasformato di fatto in una vera e propria discarica a cielo aperto.
Una decina, nel complesso, i giovani e meno giovani che hanno preso parte all’iniziativa, che si è avvalsa anche della collaborazione della Valle Umbra Servizi, che ha messo a disposizione dei volontari dei contenitori per la raccolta differenziata. Rinvenuti, come sempre, rifiuti di tutti i tipi: dalla carta alla plastica passando per alcuni pneumatici e scarti di altri materiali.
Un lavoro di squadra, rispetto al quale però ora va compiuto un ulteriore passo. “Serve innanzitutto il taglio della vegetazione – ha commentato il presidente Novelli -, dal momento che in alcuni punti è talmente tanto alta che ci è stato impossibile recuperare i rifiuti abbandonati. Occorre poi – ha proseguito – che si impedisca, se possibile, l’accesso all’area, magari recintandola, e videosorvegliarla per impedire che si torni punto e capo”. Per Marco Novelli, dunque, serve un’azione incisiva che scongiuri nuove criticità.
Parallelamente, il numero uno dell’associazione ambientalista folignate chiede chiarimenti sullo stato in cui versa il lungofiume dopo il recente intervento di sfalcio. Portata via l’erba tagliata, infatti, sono rimasti in terra i rifiuti che erano nascosti tra la vegetazione. “Vorremmo capire quali sono gli accordi vigenti sulla manutenzione delle aree verdi cittadine – ha concluso Marco Novelli -, poiché la situazione denunciata sul Topino è la stessa riscontrata anche in altre aree verdi cittadine”.