La taverna del Rione Ammanniti resterà chiusa. Lo ha deciso il direttivo guidato dal priore Federico Fiordiponti nel corso di una riunione che si è tenuta lo scorso mercoledì. Decisione che è arrivata a pochi giorni dall’ok dell’Ente Giostra all’edizione 2020 della Quintana. Una decisione, quella dell’Ente Giostra, arrivata a maggioranza e che impegnava tutti i rioni, qualora ci fossero le condizioni di sicurezza, ad aprire le taverne. L’unico motivo infatti per non spalancare le porte agli avventori sarebbe stata, infatti, l’impossibilità di garantire le normative anti-contagio. E’ per questo che la decisione dell’Ammanniti ha spiazzato davvero tutto. Anche perché, il rione di via Brunetti, nel suo comunicato ha specificato che, “come le altre taverne, anche quella del Rione Ammanniti è in grado di sostenere tutte le restrizioni anti-Covid e le disposizioni che le norme sanitarie richiedono, tuttavia ci riserviamo il diritto di poter agire a favore del buon senso”. Insomma, una decisione che ha spiazzato decisamente tutti e che non passerà certo inosservata ai vertici di palazzo Candiotti e agli altri nove rioni che erano riusciti a trovare una quadra.
L’edizione di quest’anno prenderà il via con l’apertura delle taverne rionali il 27 agosto prossimo, che rimarranno in attività fino al 12 settembre, alla vigilia cioè della sfida al Campo de li giochi. Non sarà così, pare, per la taverna di via Brunetti, che ha deciso di rinviare al prossimo anno l’appuntamento con gli avventori. I motivi? Per il rione del priore Fiordiponti sono principalmente di carattere etico e morale.
“Stiamo vivendo una pandemia mondiale che impone di fermarci” spiegano infatti dalla contrada. Restrizioni e divieti alla mano, a venir meno sarebbe quello spirito di associazionismo e volontariato “che – sottolineano – sono i principi cardine della manifestazione”. Ma non solo. Per Fiordiponti e i suoi, infatti, si tratta di una scelta che mira, in primis, a “salvaguardare soci, rionali ed avventori, tutelando allo stesso tempo – dichiarano – anche le attività ristorative della città che, dopo mesi di chiusura totale, stanno vivendo un momento di ‘rinascita’”.
Non una decisione, dunque, legata all’impossibilità di sostenere tutte le restrizioni anti-Covid e le disposizioni che le norme sanitarie richiedono, come tengono a sottolineare dall’Ammanniti. Piuttosto, una scelta che definiscono di buon senso. Niente taverna, dunque, ma piena partecipazione a tutte le altre attività messe in programma per l’edizione 2020 della Quintana. “Il rione – concludono – si impegnerà nel prendere parte alle altre iniziative, al fine di garantire il normale svolgimento della manifestazione”.