Il Covid-19 non ha risparmiato l’export di vino italiano. Anzi, il colpo che l’emergenza sanitaria ha sferrato alle vendite di vino made in Italy nel mondo è stato di quelli pesanti. A dirlo è stata la Coldiretti che, sulla base dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell’anno, ha condotto un’analisi i cui risultati parlano di un calo dell’export di vino italiano del 4 per cento: una storica inversione di tendenza che non ha precedenti negli ultimi trent’anni.
Una crisi su scala nazionale con cui ha dovuto fare i conti anche la produzione vitivinicola della ringhiera dell’Umbria. “L’esportazione è in contrazione, – ha spiegato a Rgunotizie.it il presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Filippo Antonelli – soprattutto quella in direzione Stati Uniti che costituiva, per noi, la maggiore fonte di entrate. È un momento difficile – ha continuato – ma, fortunatamente, l’estate si è rivelata al di sopra delle aspettative con buoni flussi turistici, anche stranieri, che hanno portato una boccata di ossigeno al comparto dei ristoratori e delle cantine”.
Il numero uno del Consorzio ha poi sottolineato come, più che il rischio di dazi fino al 100 per cento paventato tempo fa da Donald Trump o gli effetti della Brexit, l’export del vino montefalchese, in questo 2020, abbia risentito in massima parte della diffusione del virus. “Il pericolo dei dazi, che molto ci aveva spaventato, ormai è superato, – ha detto Antonelli – il problema vero è stato ed è il Covid-19. I mercati si muovono di meno, tra tutti quello americano che costituiva lo zoccolo duro delle esportazioni. Ad oggi, – ha spiegato – oltreoceano si lavora solo con privati ed enoteche, mentre dal settore della ristorazione, da cui abbiamo sempre avuto grosse richieste, sta arrivando una domanda molto bassa”.
Al netto, comunque, di un’estate tutto sommato positiva, il presidente del Consorzio montefalchese si è detto, però, preoccupato dalla crescita della pandemia nel mondo, che potrebbe comportare ricadute significative per gli operatori del settore. “Se fino ad ora possiamo ritenerci soddisfatti, i prossimi mesi stanno assumendo i contorni di un grande punto interrogativo”. Sì, perché, stando a quanto riferito da Antonelli, se i numeri dei contagi dovessero continuare a salire, potrebbero esserci nuove restrizioni e così il periodo autunnale, da sempre fortemente attrattivo per turisti da tutto il mondo, subirebbe un duro colpo in termini economici.