Nuovo appello del sindaco di Foligno al prefetto di Perugia. A distanza di qualche settimana dalla conferenza stampa in cui Stefano Zuccarini aveva chiesto l’aiuto di Armando Gradone e anche del questore Antonio Sbordone per porre un freno allo spaccio di droga in centro storico e per far fronte alle problematiche del campo Rom di Sant’Eraclio, il primo cittadino torna sulla questione annunciando un nuovo sollecito. Sollecito che arriva a margine dell’ultimo episodio di violenza registrato nel cuore della città della Quintana: una rissa tra stranieri finita con un uomo in ospedale a seguito delle ferite da taglio riportate nello scontro.
Da qui, dunque, il nuovo appello di Zuccarini ad “un improcrastinabile e deciso intervento” al fine di “contrastare la criminalità e garantire l’ordine pubblico in città”. Come? A cominciare, spiega il sindaco, dall’“invio sul territorio di adeguate forze dell’ordine”. Il primo cittadino torna quindi a puntare il dito contro il “preoccupante aumento del fenomeno migratorio irregolare e – prosegue – la presenza di alcuni soggetti di etnie Sinti e Rom stanziati in città, che sta portando ad una progressiva degenerazione sul fronte della sicurezza cittadina”.
Fenomeni che, sottolinea il sindaco di Foligno, “creano un clima di ansia e paura tra cittadini ed operatori economici, spesso vittime stesse di tali condotte”. “Per quanto ci riguarda – ha quindi ribadito – come sindaco e amministrazione comunale, stiamo ponendo e porremo in essere tutte le misure necessarie per quanto di competenza”. Il riferimento, così come era emerso nelle scorse settimane, è all’efficientamento ed al potenziamento della videosorveglianza, all’intensificazione dei controlli da parte della polizia municipale, alla riqualificazione di aree abbandonate e degradate così come un rinnovato arredo urbano “finalizzato – ha detto – ad una maggiore godibilità e vivibilità degli spazi”.
“Prendiamo infine atto – ha concluso Stefano Zuccarini – che anche la sinistra, proprio ora, si tolga provvisoriamente e per mero opportunismo politico la paradossale maschera di un buonismo di facciata, arrivando ad invocare l’impiego dell’esercito con i militari a presidiare aree che per anni sono state lasciate colpevolmente abbandonate ed in preda alla delinquenza”.