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Quintana, sarà il Moro del Pugilli il primo cavaliere a sfidare il Dio Marte

Pubblicato il 12 Settembre 2020 23:32 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:21

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Sarà Pierluigi Chicchini, in sella ad Edward England, a dare inizio alla Giostra che si terrà al Campo de li giochi nel pomeriggio di domenica 13 settembre. Al Moro del Rione Pugilli, dunque, l’onere e l’onore di battezzare l’otto di gara in quella che – per dirla con le parole del presidente Domenico Metelli – è e sarà una Quintana storica, visto il particolare momento vissuto  causa del Covid-19. Una Quintana ridotta nei suoi eventi, ma che culminerà – come da tradizione – nella singolar tenzone, quando i dieci binomi si daranno battaglia per la conquista del palio dipinto, per questa edizione, dall’artista Alessandro Fogo.

Ma tornando all’ordine con cui cavalli e cavalieri faranno il loro ingresso in campo – deciso per estrazione nella serata di sabato 12 settembre -, a seguire Pierluigi Chicchini sull’otto di gara sarà il Furente di Contrastanga, Alessandro Candelori in sella a Invincible Fong. Sarà quindi la volta del binomio del Rione Spada, composto da Marco Diafaldi – sua la miglior prestazione in occasione delle prove ufficiali – e City Hunter. Quarto cavaliere a scendere in pista il veterano Lorenzo Paci insieme a Tough and Tyni. Dopodiché toccherà al Generoso del Rione La Mora, Mattiza Zannori, in sella a Macchia d’Olio, e a Daniele Scarponi su Annaurora per il Giotti. Sarà l’Animoso, dunque, a precedere il Fedele di Croce Bianca, Massimo Gubbini, che disputerà la Giostra su Super Magic. A chiudere il cerchio il Cassero con Luca Innocenzi in sella a Guitto, il Badia con Cristian Cordari su Capitan Segreto e l’Ammanniti con Tommaso Finestra su Hamamelis.

Questo, dunque, l’ordine di ingresso al Campo dei dieci binomi. Un momento, quello dell’estrazione, seguito – così come vuole la tradizione – dall’emozionante lettura del bando da parte di Claudio Pesaresi. Anche se, questa volta, a mancare – e si è sentito – è stato il coro di voci del popolo quintanaro che si alza ogni volta che il bando scritto dall’avvocato Giuseppe Mancini viene declamato. Ma quella vissuta sabato sera è stata una vigilia di Giostra fuori dal comune sotto tutti i punti di vista. Una vigilia senza corteo storico per le vie e le piazze del centro storico e senza rionali a sostenere i loro cavalieri.

A scandire le ultime ore prima dell’appuntamento dei binomi al Campo de li giochi, solo una ristretta cerimonia nella corte esterna di palazzo Candiotti – alla presenza dei soli vertici dell’Ente Giostra e di ridottissime rappresentanze rionali – per l’arruolamento, la presentazione del palio di Giostra e i tradizionali saluti istituzionali. A cominciare da quelli del vicesindaco, Riccardo Meloni. “La pandemia non ha spento e non ha fermato la Quintana, che ha così raccolto una delle più grandi sfide della sua storia – ha detto -. Una sfida già vinta dalla rievocazione e dall’intera città per averci creduto fin dall’inizio”.

Poi è stata la volta della benedizione da parte del vicario generale della Diocesi di Foligno, don Gianni Nizzi, che ha portato al mondo della Quintana il saluto dell’amministratore apostolico, monsignor Gualtiero Sigismondi. “Viviamo momenti difficili – ha dichiarato – in cui misure, seppur giuste, minano la socialità, imponendo una barriera alle relazioni. Lo sa bene la Quintana, lo sa bene la Chiesa. La via da percorrere, però, è quella dell’uscita indicata da Papa Francesco: uscire da se stessi per andare incontro agli altri, per esserci. E questa benedizione vuole essere un modo per rilanciare il dialogo, per prenderci cura insieme della comunità. Perchè insieme possiamo essere un elemento di integrazione”.

A chiudere la cerimonia il padrone di casa, il presidente Metelli, che ha parlato di una serata emozionante e di un momento importante per la Quintana. “Il popolo della Quintana ha dimostrato la sua resilienza di fronte a questo dolore e quello che stiamo vivendo questa sera è un miracolo. Nessuno poteva immaginare, lo scorso anno, che avremmo vissuto qualcosa di così terribile e quello che abbiamo fatto, organizzando questa Quintana, non lo abbiamo fatto per egoismo o soldi. La nostra democrazia è il rispetto degli uni per gli altri”.

Chiusa questa vigilia, ora l’appuntamento è per domenica pomeriggio al Campo de li Giochi. Poco meno di duemila le persone che assisteranno alla Giostra. Una Giostra che vedrà il Dio Marte con tanto di mascherina fino a quando il primo binomio non entrerà in pista e che non si concluderà con la consueta invasione di campo da parte del Rione vincitore. “In campo ci saremo solo io, il priore e il cavaliere – ha dichiarato il presidente Metelli – che potrà però andare sotto la gradinata del proprio Rione a prendere l’applauso dei suoi contradaioli”.

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