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Scuola al via, la denuncia di Marco Squarta: “Bimbo autistico a casa perché senza sostegno”

Pubblicato il 16 Settembre 2020 11:54 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:20

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Bimbo autistico costretto a rimanere a casa perché senza maestra di sostegno. La denuncia arrivare direttamente dal presidente del Consiglio regionale, Marco Squarta. L’episodio, come racconta il numero uno di palazzo Cesaroni, è avvenuto in una scuola elementare della provincia di Perugia. Il banco del piccolo è rimasto vuoto nel primo e nel secondo giorno di scuola, lontano dalle lezioni, dai maestri e dai compagni.
“L’alunno per seguire al meglio le lezioni ha necessità che un adulto gli stia vicino – riferisce Squarta – ma secondo quanto si è appreso dalla mamma prima dell’inizio dell’anno scolastico la famiglia ha ricevuto comunicazione da parte della direzione didattica a proposito del fatto che all’appuntamento con la campanella non ci sarebbe stata l’insegnante di sostegno. Sempre stando a quanto sostenuto dalla famiglia, allo stato, la scuola non sarebbe neppure in grado di indicare un tempo per la risoluzione del problema. In altre parole: la maestra non è stata nominata, ma con ogni probabilità sarà differente rispetto a quella dello scorso anno, e così il piccolo studente ha rinunciato al rientro in classe. Quello che sarebbe dovuto essere un giorno di festa – sono le parole di Squarta – si è tramutato per lui e per la sua famiglia in un giorno di tristezza”.
Prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia: “Si parla tanto e giustamente del distanziamento sociale degli alunni e dei banchi con le rotelle ma per gli alunni con disabilità i problemi sono da sempre ben più complessi. Nelle linee guida per la riapertura delle scuole a settembre, con il titolo di Piano scuola 2020-2021, approvate a giugno, si è data una particolare attenzione agli alunni con disabilità – conclude Squarta -. A loro, secondo le indicazioni, andrebbe garantita la quotidiana presenza in classe e la stessa offerta formativa degli altri studenti. Questi presupposti devono fare i conti con la realtà, in primis con gli insegnanti di sostegno che dovrebbero essere garantiti ma non ci sono perché saranno nominati in ritardo, non certo per colpa dei dirigenti scolastici vittime a loro volta di questo disservizio che riguarderebbe molte altre famiglie anche in Umbria. Il governo, sin da subito, si attivi con tutte le forze per risolvere questo problema”.

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