“Che fine ha fatto il centro civico di Maceratola?”. È quanto chiedono le forze di centrosinistra di Foligno in un’interrogazione indirizzata all’attuale amministrazione Zuccarini. Sotto i riflettori il progetto che voleva la realizzazione di una struttura aggregativa nella frazione folignate che aveva preso il là durante la gestione Mismetti. Ed è proprio a qualche anno fa che tornano con la memoria i gruppi consiliari di Pd, Patto per Foligno e Foligno 20/30. Ed in particolare al dicembre 2018. Quando, cioè, l’allora amministrazione guidata da Nando Mismetti aveva affidato i servizi tecnici di architettura ed ingegneria relativi alla progettazione del nuovo centro civico di Maceratola da realizzare nell’Ambito 16 “Maceratola”.
In quel periodo – ricordano dall’opposizione – si era anche tenuta un’assemblea pubblica nel corso della quale era stato presentato il progetto predisposto dal professionista incaricato. Progetto che – sottolineano – aveva ricevuto un consenso unanime, dal momento che – spiegano – “oltre ad essere caratterizzato da un’originalità estetica, ben rispondeva alle esigenze di aggregazione sociale e sportiva”. Uno step successivo era stato poi fatto nel maggio 2019. In quell’occasione la giunta Mismetti aveva proceduto con l’approvazione del progetto architettonico definitivo.
Che ne è stato, dunque, del centro civico di Maceratola? La richiesta della minoranza è, quindi, quella di sapere “se l’iter amministrativo relativo alla realizzazione del nuovo centro civico di Maceratola sia proseguito con l’approvazione del progetto esecutivo”. Anche perchè, commentano le forze di centrosinistra, “il Comune di Foligno, negli anni passati, ha progettato e realizzato nelle frazioni centri di aggregazione, affidandone poi la gestione all’associazionismo locale, permettendo di dare una risposta importante alle eccellenze associative che insistono nel nostro territorio”. “I centri civici frazionali – concludono così Pd, Patto per Foligno e Foligno 20/30 – oltre a costituire punti di riferimento per le comunità locali e le esigenze aggregative, hanno anche rappresentato, nell’anno 2016, dei luoghi strategici in grado di ospitare numerosi cittadini durante i noti eventi sismici”.