Il Foligno ha vissuto una giornata tra campo e museo. Prima di immergersi nella preparazione del derby con il Tiferno, i falchetti sono stati ospiti di palazzo Trinci e della mostra su Raffaello e la Madonna di Foligno. Come ha spiegato l’assessore allo sport e alla cultura Decio Barili, si tratta di un filo conduttore tra modelli virtuosi sul territorio. Arte e sport sono due simboli dell’appartenenza alla comunità cittadina.
“L’iniziativa voluta dall’amministrazione comunale dedicata a Raffaello e incentrata sulla fortuna del modello della Madonna di Foligno, ha come elemento ispiratore quello dell’effetto sul territorio dato da modelli virtuosi – commenta l’assessore alla cultura, Decio Barili -. Possiamo ragionare in modo speculare per lo sport. Fare sport è importante e rappresentare il simbolo della propria città credo che risponda alla stessa logica: promozione sul territorio di una appartenenza, ovvero quella alla nostra comunità cittadina”.
Un legame nuovo tra squadra e città che la dirigenza biancazzurra ha portato avanti fin dall’estate, con la scelta degli abbonamenti a venti euro. Una provocazione – come ammette il presidente Guido Tofi – alla quale però Foligno ha risposto andando addirittura oltre quella quota duemila che sembrava irraggiungibile. Sui tanti cambi di giocatori, il presidente parla di una necessaria rifondazione alla fine di un ciclo e non certo di un ridimensionamento. Anzi, per Tofi la squadra attuale è più forte di quella dello scorso anno. Dopo Raffaello i falchetti sono tornati a pensare al campo, con la bella notizia del recupero di Sanseverino in vista del Tiferno.
“Abbiamo iniziato questo percorso volto a ricostruire il rapporto tra la città e la sua squadra di calcio – sottolinea il presidente folignate Guido Tofi -. Lo abbiamo fatto sin da luglio, mettendo in vendita degli abbonamenti ad un prezzo minimo, che rappresentano per le persone un modo di far sentire la propria vicinanza alla squadra. Più che un abbonamento è un contributo e ci fa piacere sapere che ad acquistare il tagliando sono state anche persone che non si interessano di calcio. La provocazione di arrivare a 2mila abbonamenti serviva per capire – prosegue il numero uno dei Falchetti – se effettivamente ci fosse l’interesse reciproco di convivere all’interno dello stesso territorio. L’interesse è andato oltre alle mie aspettative personali e ringrazio tutti, anche chi non verrà mai allo stadio. E’ ovvio, però, che l’auspicio è quello di vedere più persone possibili al ‘Blasone’”. Il presidente ha parlato poi del nuovo corso biancazzurro, dopo un’estate dove qualcuno temeva una smobilitazione: “Dopo tre anni era finito un ciclo e andavano risistemate alcune situazioni, che nel lungo periodo avrebbero creato qualche problema. Abbiamo azzerato tutto – conclude – e siamo ripartiti dalle persone in cui credevamo fermamente e da gente nuova. Il livello medio di questa squadra è superiore a quello dello scorso anno”.