A Foligno, il Pd attacca la giunta comunale sull’aumento della Tari. La forza di minoranza, infatti, condanna la maggiorazione per il 2020 del 4,85 per cento della tassa sui rifiuti “che – riferiscono i rappresentati Dem – sarà pagato dagli utenti nei prossimi tre anni, insieme ad altri probabili aumenti”. Le nuove tariffe, approvate nel corso dell’ultimo consiglio comunale, avevano fin da subito fatto storcere il naso ai partiti folignati di minoranza. Un dissenso che in quella sede si era tramutato nel parere contrario di tutta l’opposizione, e di cui ora si fa portavoce il Partito democratico.
In un comunicato diffuso dal Pd, infatti, si legge come “il sindaco si è giustificato dicendo che è l’Arera ad aver deciso ciò (l’aumento), come se in una pianificazione del bilancio non si potessero fare delle scelte e darsi degli indirizzi”. Altra condanna mossa nei confronti del primo cittadino, è quella relativa al fatto che “ha criticato l’amministrazione precedente che aveva scelto di tenere basse le tariffe Tari”. In aggiunta, secondo la forza d’opposizione, tutto questo accade in un periodo che ha già messo a dura prova gran parte della popolazione. “La crisi Covid – si legge infatti nella nota – ha portato contrazioni economiche devastanti per cittadini, esercenti ed imprese, per cui – scrivono i Dem – riteniamo inopportuno un aumento della Tari di tale portata”.
Non solo. Il Pd folignate contesta inoltre una mancanza di concretezza dell’amministrazione. “In questi giorni abbiamo anche dovuto ascoltare proclami circa l’accensione delle luminarie natalizie – si legge ancora nel comunicato -, a Foligno abbiamo una luce per ogni problema, cambia solo il colore”. Ed in risposta alle parole del sindaco rispetto cui una città illuminata possa servire ad alleviare l’impatto emotivo e psicologico della pandemia, il partito d’opposizione “reputa che le persone abbiano bisogno di aiuti concreti e tangibili”. “Prendiamo atto che l’amministrazione di Foligno – concludono i Dem – preferisce l’apparenza alla concretezza, le parole ai fatti”.