Un messaggio di speranza. È quello che Cristiano Longobardo, Luca Marzetti, Alessandro Bocci e Marco Marsili, conosciuti come gli Oskuri Figuri, hanno voluto lanciare in questo Natale scandito dall’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19.
Per farlo hanno deciso di rispolverare un brano simbolo e regalarlo al grande pubblico. Un brano che affonda le proprie radici nel 1984 e che risponde al titolo di “Do they know it’s Christmas?”. La firma, lo ricordiamo, era quella di Band Aid, un supergruppo fondato da Bob Geldof e Midge Ure per promuovere una raccolta fondi per combattere la fame in Etiopia attraverso una canzone che – come detto – è diventata icona del Natale e di speranza.
Una canzone che gli Oskuri Figuri hanno voluto sì far propria in questo 2020, ma condividendola con tutta una serie di artisti italiani e stranieri, insieme ai quali fare degli auguri di Natale speciali. Una vera e propria “chiamata alle armi” che ha coinvolto tra le voci soliste quella di Brian Cummins dei Carpet Crawlers, tribute band dei Genesis, che vanta collaborazioni con i musicisti di Peter Gabriel; Michele Ranieri, corista di Claudio Baglioni e artisti umbri come Alessandra Ceciarelli, Cristiana Remoli, Davide Giannini e lo stesso Cristiano Longobardo, ma non solo. A partecipare al progetto per la parte corale anche altre 60 persone tra amici, musicisti e cantanti, che hanno risposto presente all’invito lanciato dagli Oskuri Figuri attraverso i social.
“Volevamo fare qualcosa che coinvolgesse tutti e che fosse per tutti” ha spiegato Marco Marsili annunciando l’uscita del video che accompagna il brano per questa mattina, mercoledì 23 dicembre, alle 11.30 sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del gruppo folignate. “Già nel corso del primo lockdown avevamo realizzato ed assemblato dei video per supplire alla mancanza di concerti ed intrattenere il pubblico – ha proseguito – e così, abbiamo pensato di riproporre questa formula anche per Natale, ovviamente nel pieno rispetto del distanziamento sociale. Un modo per augurare e far augurare buone feste virtualmente a chiunque si voglia, con un messaggio di speranza – ha quindi concluso Marsili – di giorni più sereni degli attuali che il brano implicitamente porta da sempre con sé e che, in qualche passaggio, è anche sovrapponibile al momento che stiamo vivendo”.