Un provvedimento ponte tra il 7 ed il 15 gennaio per stabilire le nuove restrizioni Covid. In queste ore, governo e Comitato tecnico scientifico stanno studiando le misure da adottare nel periodo che va dalla scadenza del decreto natalizio (7 gennaio) a quella dell’ultimo Dpcm (15 gennaio). Come si apprende anche dalle testate nazionali, sono diverse le ipotesi al vaglio. La più quotata sembra essere quella che prevede la zona gialla su tutto il territorio nazionale nei giorni 7 e 8 gennaio. Un allentamento delle limitazioni che, però, anticiperebbe un fine settimana blindato. Ovvero quello del 9 e 10 gennaio che, appunto, nel migliore degli scenari, vedrebbe lo Stivale colorarsi di nuovo di arancione. Come detto, si tratterebbe di provvedimenti in attesa dei nuovi dati regionali, sulla base dei quali il ministro Roberto Speranza dovrebbe presumibilmente firmare un’ordinanza l’8 gennaio con l’entrata in vigore l’11.
E poi c’è l’ipotesi di una “zona bianca” che il governo potrebbe istituire dal 15 gennaio con nuovo Dpcm. Ad avanzare questo possibile scenario fatto di restrizioni meno severe, il ministro della Cultura, Dario Franceschini battezzandolo come “ultimo gradino prima del ritorno alla normalità”. Sì, perché questa nuova colorazione consentirebbe, tra le altre cose, l’apertura di bar, ristoranti, palestre, cinema, musei e teatri. Conditio sine qua non affinché una regione possa entrare in zona bianca, però, un numero di contagi quasi azzerato (con un Rt inferiore a 0,5), oltre che strutture sanitarie in grado di far fronte all’emergenza. In quel caso, rimarrebbero l’obbligo della mascherina anche all’aperto, del distanziamento sociale ed il divieto di assembramenti. Gli spostamenti, però, sarebbero liberi ed il coprifuoco rinviato. Si è aperta anche questa discussione, dunque, anche se, come sempre, l’ultima parola sarà quella del Cts.
Di fatto preoccupato, così come palazzo Chigi, dalla risalita della curva epidemiologica e dalla crescita, in alcune regioni, dell’indice di contagio Rt. In tal senso, le indiscrezioni parlano di una possibile revisione dei parametri di classificazione per le diverse fasce. Per intenderci, in caso di semaforo verde da parte degli esperti, potrebbe arrivare l’abbassamento della soglia che fa entrare le regioni nelle aree di rischio. Possibile, dunque, un irrigidimento degli indicatori che imporrebbe l’ingresso in zona arancione di un territorio con Rt pari ad 1 (attualmente è 1,25) ed in zona rossa con lo stesso indice a 1,25 (ora è 1,50).
Intanto, lo ricordiamo, oggi, lunedì 4 gennaio, in tutt’Italia varranno le disposizioni proprie della zona arancione. Poi, nelle giornate di domani e dell’Epifania, sarà di nuovo zona rossa. Con questa torneranno ancora le restrizioni che hanno caratterizzato tutti i festivi e prefestivi del periodo natalizio. E cioè la chiusura di negozi, bar e ristornati ed il divieto di uscire di casa se non per motivi di salute, lavoro e necessità. Anche per Befana e vigilia, però, saranno consentite le visite a parenti ed amici, solo una volta al giorno e di massimo due persone.