Dal prossimo mese di febbraio l’Umbria potrà contare su altri 44 posti di terapia intensiva per fronteggiare l’emergenza Covid. In totale, quindi, il Cuore verde d’Italia avrà a disposizione 183 postazioni di rianimazione, comprese le 12 dell’ospedale da campo della Regione, contro le 59 su cui poteva contare all’inizio della pandemia. I 44 nuovi posti letto verranno realizzati all’interno di moduli prefabbricati che verranno posizionati fuori dagli ospedali di Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello. In particolare, 12 le postazioni previste nelle strutture esterne del Santa Maria e del San Giovanni Battista, dieci invece per il Santa Maria della Misericordia e per l’ospedale tifernate. Due, invece, le date di consegna dei moduli, ossia il 19 e il 24 febbraio prossimi, mentre la posa in opera delle strutture dovrebbe avvenire tra il 20 e il 25 gennaio.
Un’operazione da 8,1 milioni di euro che verrà portata a termine grazie ad uno stanziamento del Governo, come spiegato dalla presidente della Regione, Donatella Tesei, durante la videoconferenza che si è tenuta nella mattinata di giovedì 7 gennaio. “L’implementazione del numero delle terapie intensive – ha commentato la governatrice umbra – è stata avviata anche in funzione di un possibile ulteriore picco coincidente con il periodo di maggior diffusione dell’influenza stagionale tra gennaio e febbraio. Questi 44 posti – ha proseguito – permetteranno di alleggerire gli ospedali e dare avvio ai lavori strutturali per progetti che prevedono l’investimento di circa 25 milioni di euro”. Ossia, quelli contenuti nel piano di riorganizzazione sanitario presentato negli scorsi mesi.
Ad intervenire alla videoconferenza anche il commissario straordinario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri. “In Umbria è stato raggiunto un risultato meritevole” ha dichiarato, sottolineando come il rafforzamento delle strutture ospedaliere consenta di gestire al meglio la pandemia, che continua ad andare avanti mentre entra nel vivo la campagna vaccinale apostrofata come “la sola via per uscire dall’emergenza Covid”. “In una settimana – ha quindi dichiarato – sono stati somministrati 320mila vaccini in tutto il Paese, con l’Italia che si classifica al primo posto in Europa in rapporto alla popolazione”. Questa, dunque, la strada da continuare a percorrere per il commissario Arcuri, che ha parlato però di una “dotazione di vaccini non ancora sufficiente”, auspicando l’arrivo delle necessarie autorizzazioni per ampliare la platea di quelli a disposizione. “L’obiettivo – ha infatti spiegato – è di vaccinare tutti entro il mese di ottobre”.
Tornando ai quattro moduli che ospiteranno i nuovi posti di intensiva, la struttura portante dei moduli sarà realizzata in carpenteria metallica, le pareti esterne nonché quelle interne sono realizzate mediante l’impiego di pannelli sandwich. La produzione di energia termica e frigorifera a servizio della struttura sarà garantita con l’installazione di una pompa di calore aria/acqua. La climatizzazione del modulo sarà del tipo a tutt’aria esterna realizzata tramite l’ausilio di un’unità di trattamento aria e sia i pazienti che il personale accederanno all’area attraverso un filtro che permetterà di mantenere la pressione negativa all’interno della degenza. All’interno dei reparti sono previste le reti di gas medicali (ossigeno, vuoto, aria compressa medicale). Le attrezzature medicali per ogni posto letto prevedono un letto elettrico, 6 pompe a siringa, 2 pompe ad infusione, un ventilatore per terapia intensiva ed un monitor multiparametrico. Le attrezzature per ogni reparto, invece, prevedono: una centrale di monitoraggio, una lampada scialitica, un negativoscopio, un apparecchio radiografico mobile digitale diretta ad alta frequenza, un frigorifero per la conservazione dei farmaci, defribrillatore e un elettrocardiografo, oltre agli elementi di arredo.
Intanto, secondo quanto annunciato dal direttore generale, Claudio Dario, si sta procedendo con l’avvio di nuovi bandi per l’individuazione di ulteriore personale, a cominciare dagli anestesisti.