È di 1,29 l’indice Rt calcolato in Umbria dall’Istituto superiore di sanità. Dato che potrebbe portare il Cuore verde d’Italia ad un cambio di colore. Attualmente, infatti, l’Umbria si trova in zona gialla, ma gli ultimi dati potrebbero imporre un cambio di marcia e, dunque, l’inserimento in una nuova fascia con un conseguente inasprimento delle misure restrittive. L’ultima parola, secondo quanto spiegato giovedì mattina dal direttore regionale alla salute, Claudio Dario, spetterà alla cabina di monitoraggio, “che – ha commentato – valuterà come interpretare il dato, anche sulla base di altri parametri, ossia la probabile evoluzione della situazione epidemiologica e la capacità di resilienza dei sistemi sanitari. Ad ora, possiamo solo dire che l’indice Rt a 1,29 è un dato inconfutabile”.
E che la situazione sul territorio regionale non sia rosea lo ha evidenziato anche il Nucleo epidemiologico dell’Umbria. “A partire dall’8 dicembre scorso, in concomitanza con l’allentamento delle misure restrittive – ha commentato Marco Cristofori – si è registrato un incremento dei casi, benché – ha aggiunto – non si tratti di un aumento esponenziale. È evidente, però – ha proseguito – che la discesa degli attualmente positivi si è fermata e che si registrano più contagi che guarigioni”. Ad oggi, l’incidenza dei contagi è di 167,44 su 100mila abitanti. La fascia più critica è quella degli ultra 85enni, per lo più uomini, “anche se – ha spiegato Cristofori – si tratta di piccoli numeri”.
Più di 16mila i tamponi processati nella settimana tra il 4 e il 10 gennaio, in netto aumento rispetto a quelle precedenti, con 1.436 contagi. Numeri che restituiscono un tasso di positività sull’ultima settimana dell’8,51 per cento. In aumento dal 23 dicembre i ricoveri ordinari e in ripresa anche quelli in terapia intensiva. Sul fronte decessi, secondo quanto spiegato da Marco Cristofori, si è assistito ad un calo fino al 4 gennaio scorso, seguito negli ultimi giorni da un “leggerissimo aumento”.
Nel corso della consueta videoconferenza settimanale – alla quale hanno preso parte, tra gli altri, anche il vicecommissario all’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, il professor Fabrizio Stracci e Carla Bietta del Nucleo epidemiologico dell’Umbria – evidenziata anche la correlazione tra la ripresa della curva epidemica e l’aumento degli spostamenti, tracciati attraverso Google, nel periodo prenatalizio e poi residenziale nei giorni di festa.
“Sotto le feste, e quindi con l’allentamento delle restrizioni – ha commentato Stracci – è stata registrata una mobilità all’esterno, magari anche legata agli acquisti, mentre invece la mobilità nei festivi è stata perlopiù residenziale e quindi legata alle visite ai parenti. Speriamo – ha concluso – che queste riunioni non portino a un trascinamento dei contatti intrafamiliari e l’auspicio è che, con la fine delle feste e con le nuove misure di contenimento, si possa riportare la curva del contagio sotto controllo”.