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Pasta Julia, a rischio il futuro dei lavoratori. I sindacati: “Pronti ad azioni legali”

Pubblicato il 27 Gennaio 2021 10:16 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:52

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Ultime speranze per il futuro della Pasta Julia. A lanciare l’allarme sono Gianluca Menichini e Loreto Fioretti, rispettivamente della Flai Cgil e della Fai Cisl. I 45 dipendenti dello storico pastificio spellano rischiano infatti di rimanere a piedi dopo quello che potrebbe essere l’atto finale della loro esperienza all’interno dell’azienda. “Alla fine del novembre 2020 – spiegano i sindacati – la curatela ha intrapreso la strada di un nuovo bando d’affitto di ramo d’azienda, non considerando nemmeno un lavoratore”. Un fatto che Menichini e Fioretti considerano “inaccettabile”. “Capiamo i ruoli – spiegano i sindacalisti – ma non si può pensare di cedere o affittare un’azienda facendo finta che i lavoratori non esistano”. Nelle scorse settimane le organizzazioni sindacali hanno provato ad interloquire con la curatela dell’azienda per cercare di modificare il bando, “ma è evidente – specificano Cgil e Cisl – come la risposta sia stata negativa”. Un rapporto difficile quello tra il pastificio e il curatore fallimentare, una figura nominata dopo che, due anni fa, il tribunale di Spoleto aveva rigettato la domanda di concordato. “La conseguente sentenza – raccontano i sindacati – ha avviato il percorso verso il baratro”. Negli scorsi giorni, nemmeno aver informato il giudice fallimentare del tribunale di Spoleto sembra aver cambiato nulla. “L’imminente scadenza dei prossimi giorni ma soprattutto gli scenari di licenziamento collettivi e chiusura attività che ci sono stati prospettati anche dagli stessi curatori – affermano Fioretti e Menichini – sono allarmanti per le evidenti conseguenze. La cosa certa è che i lavoratori e le loro organizzazioni sindacali andranno fino in fondo. Siamo pronti ad avviare tutte le azioni legali necessarie per salvare le decine posti di lavori, comprese quelle per l’annullamento del bando, nonché di un’eventuale assegnazione della stessa azienda ad un imprenditore. Nessuno potrà mai conviverci – concludono – che questa è l’unica fine di questa vicenda, per rispetto di una storia, di un territorio e dei lavoratori”. LA STORIA – Le difficoltà del pastificio spellano partono da lontano. Un marchio ultraventennale entrato in crisi che, nel 2015, ha provato a risollevarsi con l’affitto del ramo d’azienda alla compagine Pastificio Fidelia. “Purtroppo la storia, le difficoltà organizzative, i rapporti con il mondo finanziario – dicono Cgil e Cisl – alcuni evidenti errori, hanno generato difficoltà che sono tutt’ora fonte di tensione e di problemi per i circa 45 dipendenti, attualmente in forza”. Dipendenti che nel corso degli anni “hanno permesso di mantenere in vita lo stabilimento grazie a rinunce, sacrifici ed impegno”.

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