“Stop aggressioni, la violenza non prende il treno”. È questo il titolo della campagna promossa dai sindacati dei trasporti locali e nazionali Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast FerroVie e OR.S.A., per sensibilizzare sul tema della violenza subita dal personale ferroviario e front-line dei trasporti. Secondo quanto riportato, dalle organizzazioni nazionali dei lavoratori dei trasporti, in tutte le imprese ferroviarie solo nel 2024 sono stati registrati oltre 800 episodi violenti ai danni del personale “senza contare le minacce, gli sputi e gli insulti, che spesso sfuggono alle statistiche. Le aggressioni – proseguono i sindacati – sono un serio problema sociale, del quale lo stato, le istituzioni e le aziende devono farsi carico. Finora abbiamo scioperato per denunciare la nostra paura e per sollecitare soluzioni. Abbiamo richiesto alle istituzioni di accelerare l’installazione dei tornelli di accesso alle stazioni, un aumento dei presidi e delle scorte della polizia ferroviaria, un inasprimento delle pene per chi commette reati a bordo treno e in stazione. Eppure, nulla è cambiato anzi sembra peggiorare: ci sentiamo sempre più soli”.
Motivazioni che hanno incentivato i sindacati nazionali a nuove iniziative. Come quella che, dal 28 gennaio al 4 febbraio, vedrà tutto il personale del front-line del trasporto nazionale indossare, durante lo svolgimento del servizio, una spilletta dal valore simbolico contenente lo slogan: “Stop aggressioni – la violenza non prende il treno”.
Nelle stesse giornate i sindacati locali, invece, garantiranno tramite i propri rappresentanti territoriali un’attività di volantinaggio nelle stazioni umbre di Perugia, Foligno, Orvieto e Terni per informare l’utenza sull’iniziativa in atto. Proprio a Foligno, appuntamento per martedì 28 gennaio alle 10 di fronte alla stazione ferroviaria.
“Appare evidente – si legge nel comunicato inoltrato dalle associazioni di categoria locali – l’inadeguatezza dimostrata dal sistema Paese nell’individuare soluzioni in grado di prevenire e reprimere atti di violenza che, per frequenza e gravità hanno assunto i contorni di una vera e propria emergenza lavorativa e sociale. La frequenza e la gravità degli episodi di violenza che si verificano quotidianamente a bordo dei treni e negli ambienti ferroviari a danno delle lavoratrici e dei lavoratori del settore dimostra che le misure adottate sino ad ora sono state inefficaci”.
La necessità espressa dai sindacati è quindi quella di sensibilizzare tutti gli attori coinvolti “istituzioni, prefetture ed imprese, ad intervenire concretamente: garantendo – concludono gli organi locali – nelle stazioni e sui treni maggiore presenza della forse dell’ordine e della polizia ferroviaria coordinata nell’attuazione di interventi mirati con più controlli e filtri in tratte ed orari a rischio e realizzando con assoluta urgenza le misure richieste più volte dal sindacato”.