L’annosa vicenda delle pavimentazioni di Colfiorito sembra avviarsi a risoluzione. Come annunciato dal Comune di Foligno, infatti, partiranno in primavera i lavori di rifacimento nella frazione montana. Nel dettaglio, prima di procedere alla realizzazione ex novo delle pavimentazioni, verranno interamente demolite quelle vecchie e deteriorate. Lavori, di fatto, attesi a lungo considerando che se ne parla già da tempo. Almeno dalla ricostruzione post-sisma del 1997, “quando, cioè a Colfiorito, inserita nei Programmi integrati di recupero (Pir) – spiega a Rgu l’assessore folignate all’urbanistica, Marco Cesaro -, prese il via, tra gli altri interventi, la realizzazione proprio delle nuove pavimentazioni in pietra”.
Lavori mal eseguiti dalla ditta incaricata, tanto che la pavimentazione risulta ad oggi ammalorata a causa della scarsa qualità della pietra utilizzata. Nei confronti della ditta esecutrice, lo ricordiamo, era stato a tal proposito avviato un procedimento giudiziario conclusosi con la condanna al risarcimento dei danni. “Una vicenda delicata – sottolinea quindi l’assessore – se si considera anche che, nel frattempo, la stessa ditta era stata dichiarata fallita e dunque impossibilitata a risarcire il Comune di Foligno”. È sempre Marco Cesaro a spiegare come a sbloccare la situazione sia stata la richiesta inoltrata alla Regione Umbria.
Una richiesta di attribuzione dell’economia contributiva del procedimento iniziale per poter intervenire con la riqualificazione delle pavimentazioni. Il contributo è stato concesso e sul piatto ci sono 691mila euro per gli interventi che, verosimilmente, termineranno entro il prossimo inverno. Di questi, sono 564mila quelli messi a disposizione da palazzo Donini, mentre la restante parte è stanziata proprio dal Comune di Foligno. “Il contributo è stato concesso – puntualizza infine Cesaro – con la clausola che, qualora l’Ente di piazza della Repubblica recuperasse le somme dal fallimento della ditta, le stesse dovranno essere versate alla Regione a scomputo proprio della concessione”.