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Sanità, l’annuncio di Coletto: “Il personale dell’ospedale di Foligno sarà rinforzato”

Pubblicato il 24 Febbraio 2021 11:40 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:46

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Il personale dell’ospedale di Foligno sarà rinforzato e la riorganizzazione dell’ospedale avverrà a breve”. Ad annunciarlo è l’assessore regionale, Luca Coletto. Il titolare della delega alla Sanità ha fatto il punto della situazione sul “San Giovanni Battista” nel corso dell’ultimo consiglio regionale. Rispondendo al consigliere di minoranza, Donatella Porzi (Pd), l’assessore Coletto ha spiegato come, nonostante la pandemia, “a Foligno c’è stato un aumento delle prestazioni sanitarie non Covid, 161 in più dell’anno precedente” e che nel corso del 2021 “sono previste 1.500 assunzioni per soddisfare le necessità legate all’emergenza”. Coletto ha risposto anche nel merito del sovraffollamento delle stanze dell’ospedale: “I quattro pazienti per stanza ci sono effettivamente stati – ha detto l’assessore nel suo intervento – ma per un periodo limitato e rispettando le distanze di sicurezza. Dei 2800 posti letto degli ospedali umbri, per le decisioni del Governo, possono esserne sfruttati molti meno. Il sovraffollamento delle stanze è legato ai ricoveri della terza ondata, numerosi a causa dell’aumento dell’infettività – ha poi proseguito -. Stiamo riparametrando la necessità di nuovi posti letto, con l’obiettivo di arrivare a 200 posti di terapia intensiva, anche con i moduli che stiamo costruendo”. Nella sua interrogazione, Donatella Porzi aveva espresso preoccupazione per “l’insufficiente programmazione e gestione delle situazioni di rischio e criticità. Sono state individuate aree grigie, dove posizionare pazienti sospetti di Covid 19, nel reparto di chirurgia, decisione molto pericolosa. Infatti, alcuni pazienti presenti nelle aree grigie sono risultati positivi al Covid 19 e, solo successivamente, spostati nell’apposita area Covid”. Al termine dell’intervento dell’assessore Luca Coletto, Donatella Porzi si è detta “preoccupata dei tempi previsti per il potenziamento. Peraltro – ha concluso – emerge che sulle terapie intensive siamo indietro. La diffusione delle varianti sul territorio della provincia di Perugia appare legato ad errori organizzativi e di gestione della pandemia”.

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