L’attesa sta per finire. Da inizio aprile, infatti, all’ospedale di Foligno verrà attivata la guardia notturna radiologica. La conferma arriva dall’Usl Umbria 2, che spiega come l’avvio del nuovo servizio si tradurrà in una “migliore diagnosi delle patologie tempo dipendenti velocizzando gli interventi terapeutici necessari”. Inizialmente in forma sperimentale, il progetto vedrà la collaborazione del “San Giovanni Battista” con il vicino ospedale di Spoleto in un’ottica di ottimizzazione delle risorse a vantaggio di entrambe le strutture e dell’intera collettività.
Anticipato dal direttore generale dell’Usl Umbria 2, Massimo De Fino, il servizio era stato chiesto a gran voce anche dal personale interno. Nelle scorse settimane, infatti, ad intervenire sulla questione era stato anche il Cimo. In quell’occasione, il segretario aziendale Francesco Corea, neurologo in servizio all’ospedale folignate, aveva spiegato come “il personale medico e paramedico era chiamato a sforzi non più tollerabili, costretti quotidianamente a continui rientri in ospedali nelle ore serali”.
L’attivazione del servizio, dunque, così come spiegato da Vincenzo Iaconis, direttore della struttura complessa di radiologia dell’ospedale di Spoleto e della Valnerina, comporterà “un sostanziale potenziamento sia della dotazione organica che della strumentazione tecnologica degli ospedali che insistono nei territori di Foligno, Spoleto e della Valnerina”. “Ci sentiamo quindi di smentire in modo deciso – ha quindi proseguito – voci o ipotesi allarmistiche di un depotenziamento dei servizi ospedalieri spoletini, ben lontane dalla realtà delle cose e dal progetto innovativo e sinergico che stiamo costruendo con grande forza e convinzione”.
“La radiologia – gli ha fatto eco il direttore De Fino – rappresenta un’area fondamentale per la diagnosi, un settore suscettibile, grazie a tecnologie d’avanguardia come la telemedicina e la telerefertazione, di forti innovazioni che intendiamo trasferire, sin dai prossimi mesi, in tutte le nostre strutture ospedaliere e territoriali”. “Il potenziamento dei sistemi di telemedicina e telerefertazione – ha aggiunto a questo proposito il direttore del dipartimento di diagnostica per immagini, Gianfranco Pelliccia – permetteranno di estendere notevolmente la capacità e l’efficacia diagnostica non in alternativa alla presenza fisica del radiologo, che sarà comunque garantita durante i procedimenti invasivi come la somministrazione dei mezzi di contrasto”.