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Foligno, i lavoratori dello spettacolo in piazza: “Ritirare l’avviso Estate al Trinci”

Pubblicato il 17 Aprile 2021 16:18 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:30

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Si sono ritrovati in piazza della Repubblica, a Foligno, per chiedere all’amministrazione comunale di fare dietrofront, di ritirare l’avviso “Estate al Trinci”, che molto ha fatto discutere nelle scorse settimane. In tanti hanno risposto presente all’appello lanciato negli scorsi giorni da Slc Cgil, Uil Com e Fistel Cisl e dall’Adu (attrici, attori, danzatrici, danzatori uniti dell’Umbria), partecipando sabato mattina alla manifestazione di protesta a cui ha fatto da sfondo la centralissima piazza folignate, proprio davanti al palazzo comunale.

Tra loro artisti, cittadini ma anche lavoratori di altre categorie, come quelle dei metalmeccanici e della sanità, che hanno così voluto esprimere la loro solidarietà a chi, da più di un anno, ha dovuto mettere in stand-by la propria vita a causa del Covid-19 e a cui ora, è stato ribadito più volte in questi giorni, “viene chiesto di lavorare gratis”. In piazza anche l’opposizione di centrosinistra con Rita Barbetti (Pd), Luciano Pizzoni (PattoXFoligno) e Mario Gammarota (Foligno 20/30), il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Tommaso Bori, e l’esponente di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.

Sotto l’occhio del ciclone, come detto, l’avviso pubblicato dal Comune di Foligno che nel concedere l’utilizzo gratuito della corte esterna di palazzo Trinci per la realizzazione di eventi e rassegne culturali mettendo a disposizione palco, sedute e service video e audio di base, escludeva però compensi e rimborsi di vitto e alloggio, riconoscendo in capo agli organizzatori spese come quelle assicurative o di pulizia straordinaria. Sbagliato il bando, sbagliata “la correzione”, è stato detto sabato mattina. Sì, perché anche la possibilità di bigliettazione – esclusa in prima battuta ed ora pronta per essere inserita nell’avviso – non convince i diretti interessati. Come spiegato durante la protesta da Alessandro Sesti che, numeri alla mano, ha fatto i conti tra entrate e uscite. Conti che non tornano per chi vive di questo lavoro.

“Il nostro obiettivo è lavorare in maniera dignitosa” ha detto Sesti, che ha aggiunto: “Vogliamo cercare il dialogo e non creare il caos. La cultura è un bene comune che non ha partiti. Ma serve cura. È un investimento”. A prendere la parola anche Giovanni Guidi. “La nostra è una delle categoria più martoriate – ha dichiarato – e mi aspetto che questo bando venga ritirato”. Ritiro ribadito anche dai sindacalisti presenti in piazza, a cominciare da Angelo Scatena della Cgil. “Chiediamo alle pubbliche amministrazioni serietà e rispetto” gli ha fatto eco Emanuela Faraglia della Slc Cgil. “E vogliamo sederci al tavolo del confronto prima che vengano prese le decisioni” ha aggiunto. “Il dialogo è la base – ha quindi dichiarato il segretario provinciale della Cgil, Filippo Ciavaglia – non un qualcosa che si deve ottenere scendendo in piazza a manifestare. Occorre confrontarsi sulla crisi economica – ha aggiunto – e questa cultura o la si ha o non la si ha. La Regione Umbria e il Comune di Foligno non ce l’hanno. Qualcuno ha scoperto l’esistenza di lavori che non conosceva, mentre noi li abbiamo seguiti sempre. Abbiamo l’occasione di ricostruire questo Paese, ma per farlo dobbiamo partire dai territori”.

Intanto di lavoratori dello spettacolo si tornerà a parlare in città nei prossimi giorni. Venerdì, infatti, a sindacati ed Adu è arrivata una convocazione da parte del Comune di Foligno. Il tavolo si riunirà venerdì 23 aprile alle 12.

 

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