L’annuncio è arrivato nella mattinata di sabato: monsignor Domenico Sorrentino sarà il nuovo vescovo di Foligno. La notizia è stata ufficializzata nel corso di un appuntamento molto importante per i fedeli folignati, ovvero l’annuale Assemblea che quest’anno si è soffermata su oratori e famiglie. E proprio la “famiglia” di monsignor Sorrentino ora si allargherà: da pastore della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, il presule – probabilmente da fine agosto – guiderà anche la Diocesi di Foligno. Nel dettaglio, le due Chiese saranno unite in persona episcopi. Il termine, che letteralmente significa “nella persona del vescovo”, indica l’unione di due o più diocesi sotto un solo vescovo. Non si tratta, quindi, di una vera e propria fusione delle due Diocesi, visto che entrambe vedranno rimanere inalterate le proprie peculiarità e strutture. Si potrebbe comunque trattare di un primo passo verso una futura unione, nell’ottica di riorganizzazione che Papa Francesco ha già effettuato in altre parti d’Italia. Quello che è certo, al momento, è che monsignor Domenico Sorrentino sarà il vescovo di entrambe le Chiese umbre. Termina dopo un anno esatto (era il 28 giugno 2020) il mandato dell’amministratore apostolico, monsignor Gualtiero Sigismondi. Ed è stato proprio Sigismondi, sabato mattina, a dare l’annuncio della nomina del nuovo vescovo durante l’Assemblea diocesana. Già vescovo di Foligno dal 2008 al 2020, monsignor Gualtiero Sigismondi conclude così il suo percorso pastorale tra i fedeli folignati. Un percorso durato complessivamente 13 anni e che ha lasciato segni indelebili nei cuori dei fedeli e della città.
IL CONGEDO – “Il Signore – ha scritto Sigismondi nella lettera di congedo – mi ha concesso di vivere in mezzo a voi un’intensa stagione pastorale, chiedendomi di fare, dopo il trasferimento a Orvieto-Todi, un altro ‘miglio’ come Amministratore Apostolico. Quest’ultimo tratto di strada, segnato dal flagello della pandemia, ha condotto all’apertura del cantiere della Cattedrale di San Feliciano”. Nel suo discorso, monsignor Gualtiero Sigismondi ha ringraziato coloro che lo hanno aiutato “a scrivere, con lealtà e purezza di spirito, un ‘paragrafo’ del lungo ‘capitolo’ della storia della nostra Chiesa particolare, chiamata da Papa Francesco ad alzare gli occhi verso il Subasio e, ‘nella persona del vescovo’, a spingere lo sguardo dal Topino al Chiascio. Questo invito a ‘passare all’altra riva’ – ha proseguito – costituisce una sfida ma rappresenta pure un’opportunità per ripensare la missione della Chiesa”, con il vescovo che poi ha chiesto a San Feliciano di aiutare il suo successore a “portare molto frutto”. Un episcopato, quello folignate, che per monsignor Sigismondi ha rappresentanto tanto. “Nella lettera Segni di Vangelo – ricorda il vescovo di Orvieto-Todi – pubblicata al termine della mia seconda Visita pastorale, sono delineati i volti delle comunità che, cammin facendo, mi hanno permesso di scoprire sia che la cattedra episcopale non è un bene immobile ma mobile, sia che in ogni strada c’è una corsia che conduce a Dio”. Infine, un pensiero alla Madonna del Pianto alla quale l’amministratore apostolico rivolge lo sguardo, sottolineando come “il suono gradevolissimo di una delle campane di Sant’Agostino, ogni sera alle 21, mi ha ricordato – ha concluso Sigismondi – di vegliare sulla città di Foligno e su tutta la Diocesi”.
L’INGRESSO – “Mi siete già tanto cari, fratelli e sorelle della Chiesa di Foligno – scrive il nuovo vescovo di Foligno nella lettera inviata alla Diocesi -. Mi immergerò presto nella vostra lunga storia di fede. Nella mia mente e nel mio cuore familiarizzo già con il patrono San Feliciano. Ma come dimenticare – si chiede l’arcivescovo Sorrentino – che la Chiesa di Foligno e quella di Assisi sono legate da una via ‘francescana’ di santità che passa, per non citare che alcuni vertici, per le altezze mistiche di Sant’Angela da Foligno e l’insigne storia di carità della beata Angelina? Soprattutto non dimentico – prosegue – che lo stesso Francesco, nel suo itinerario di conversione, pose a Foligno quel famoso gesto di vendita del suo cavallo e della sua merce ritornando ad Assisi con la voglia di farla finita con le ricchezze mondane, per vivere la piena libertà dei figli di Dio e la condivisione con i poveri”. E proprio la Provvidenza di Dio, oggi, “legherà queste due Chiese – ha specificato il vescovo – così privilegiate per tanta storia e santità”. Nel suo saluto ai nuovi fedeli, monsignor Domenico Sorrentino non ha nascosto che la scelta di Papa Francesco “porterà un’inevitabile sofferenza. Ma forse – scrive – può aiutarci a comprendere i segni dei tempi. Dice che non possiamo più pensare con schemi che hanno fatto la grandezza del passato, ma rischiano di essere inadeguati ai tempi nuovi. C’è un mondo in movimento”. Una “pastorale in uscita”, quella voluta dal Pontefice, che monsignor Sorrentino sintetizza prendendo in prestito le parole del suo predecessore: “Dalla pastorale delle campane a quella del campanello”. Salutando tutti, il nuovo vescovo di Foligno ha chieso di “camminare insieme” e fiducia: “Fatemi spazio – scrive – nel vostro cuore”. Anche nella missiva del vescovo Sorrentino c’è spazio per la compatrona della città: “Quando, a gennaio dello scorso anno, sono venuto tra voi per la toccante festa della Madonna del Piano, non pensavo che la Madre stesse per darmi un nuovo appuntamento così importante nella vostra, oramai ‘nostra’, Chiesa folignate”.
IL SALUTO – Da parte di monsignor Giovanni Nizzi, delegato ad omnia della Diocesi di Foligno, è arrivato un messaggio di saluto e ringraziamento a Papa Francesco e ai due vescovi, Sigismondi e Sorrentino. Al Pontefice il grazie convinto per il suo “nuovo slancio all’evangelizzazione anche attraverso il riordino delle diocesi. Tale operazione trova nella nostra Diocesi piena accoglienza e disponibilità, come già avvenne agli inizi degli anni Settanta sotto l’episcopato di Mons. Siro Silvestri, quando la collaborazione delle Diocesi ora coinvolte, riuscì a dare frutti positivi con la costituzione di un Consiglio Pastorale interdiocesano e la condivisione di alcune attività pastorali; collaborazione continuata anche negli ultimi anni con la Scuola interdiocesana di Formazione Teologica. Un grazie pieno di incoraggiamento al Vescovo Domenico, per la sua obbedienza a Papa Francesco e di generosa disponibilità a diventare guida anche della nostra Diocesi. Questo suo farsene carico denota coraggio e capacità di avviare un processo di riforma per una ‘Chiesa in uscita’ – scrive monsignor Giovanni Nizzi – anche dai suoi angusti confini e diventa un atto di forte responsabilità pastorale, di cui la nostra regione ha sempre più bisogno davanti alle sfide del tempo presente. La Diocesi di Foligno, da subito, accoglie con affetto e stima il Vescovo Domenico, certa di poter meglio sperimentare, in frontiere più ampie, il cammino di una Chiesa fedele al Vangelo e a servizio dell’uomo. Un grazie commosso al carissimo Vescovo Gualtiero – conclude il delegato ad omina – che l’anno scorso il Santo Padre chiamò ‘a spostare i paletti della sua tenda per fissarli nella diocesi di Orvieto-Todi’ e contemporaneamente, ‘faticando molto per il Vangelo’, a percorrere ‘l’ultimo miglio del suo ministero episcopale a Foligno’ con il mandato di Amministratore apostolico. La Diocesi di Foligno, che a suo tempo lo ha voluto ricordare come ‘il Vescovo della sinodalità’, lo saluta oggi con accresciuta gratitudine, poiché in questo anno di presenza parziale ha saputo dare ulteriore incremento alla sinodalità, valorizzando ancor più gli strumenti di partecipazione e di corresponsabilità. Questa sinodalità alla prova, che ha dato i suoi primi frutti, ci permette ora di continuare a camminare insieme, insieme ad Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, con serenità e fiducia, guidati dal Vescovo Domenico”.
CHI È IL NUOVO VESCOVO – Questa una sintesi della biografia di monsignor Domenico Sorrentino, tratta dal portale web della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Monsignor Domenico Sorrentino è nato a Boscoreale (Napoli), diocesi di Nola, il 16 maggio 1948. Ha compiuto gli studi medi nel Seminario Vescovile di Nola e nel Seminario Regionale di Salerno, e quelli teologici a Roma, come alunno dell’Almo Collegio Capranica, presso la Pontificia Università Gregoriana, conseguendo il dottorato in Teologia. Si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Roma. È stato ordinato sacerdote della diocesi di Nola il 24 giugno 1972. È membro della Pontificia Accademia Teologica. Ha pubblicato numerosi volumi ed articoli in diverse riviste. Il 17 febbraio 2001 San Giovanni Paolo II lo ha nominato arcivescovo-prelato di Pompei. Ha ricevuto l‘ordinazione episcopale il 19 marzo 2001 nella Basilica di San Pietro dallo stesso Pontefice. A Pompei vive un breve ma intenso periodo caratterizzato dall’Anno del Rosario, che lo vede al fianco di San Giovanni Paolo II mentre questi firma la Lettera Apostolica ’Rosarium Virginis Mariae’. Lo ha accolto poi a Pompei alla fine dello speciale anno. Il 2 agosto 2003 è stato nominato segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Il 19 novembre 2005 è stato nominato vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino (conservando il titolo personale di arcivescovo) facendo il suo ingresso in diocesi l’11 febbraio 2006. Nella Città di San Francesco ha accolto due volte papa Benedetto XVI, Il 17 giugno 2007 per la visita alla Diocesi, e il 27 ottobre 2011 in occasione del venticinquesimo anniversario della Giornata Mondiale di Preghiere per la Pace che vide San Giovanni Paolo II e i leaders religiosi del mondo raccolti nella Città serafica. Ha accolto Papa Francesco nelle sue Visite ad Assisi: il 4 ottobre 2013, il 4 agosto 2016, il 20 settembre 2016 e il 3 ottobre 2020. Nella Conferenza Episcopale italiana è membro della Commissione liturgica. È vicepresidente della Conferenza Episcopale Umbra. Postulatore della Causa di beatificazione di Giuseppe Toniolo è fra i maggiori studiosi della figura del grande economista leader dell’impegno sociale dei cattolici all’epoca della Rerum Novarum.