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Il Covid non ferma la voglia di scoprire l’Umbria, ma ci sono timori per agosto e settembre

Pubblicato il 21 Luglio 2021 19:27 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:07

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Il Covid sembra aver ripreso la sua corsa, i contagi aumentano ed il mercato del turismo trema, in certi casi, anche in Umbria. Tra Green pass, il fantasma di possibili restrizioni e nuove colorazioni di rischio per le regioni, molti turisti iniziano a riflettere se sia il caso o meno di andare in ferie in questa seconda parte di estate. Un’incertezza dettata dalla diffusione della variante Delta del virus che, in più di un caso, si sta traducendo in una diminuzione delle prenotazioni e in disdette.

ALBERGHI – “Un calo delle prenotazioni c’è – riferisce il presidente di Federalberghi Umbria, Simone Fittuccia, a Rgunotizie – i telefoni stanno smettendo di squillare. Le disdette per ora sono poche, ma – prosegue – diverse persone chiamano le strutture per informarsi e valutare la situazione”. Secondo quanto riferito da Fittuccia, poi, le persone vogliono aspettare prima di effettuare la prenotazione. “Intendono capire – spiega – come procederà la fase pandemica, anche e soprattutto alla luce di eventuali nuove misure dal governo. Una fase di stallo – aggiunge – che potrebbe fortemente condizionare i mesi di agosto e settembre”. Il numero uno regionale di Federalberghi, che parla quindi di “clima pesante”, sottolinea come quella 2021 in Umbria sia, di fatto, un’estate a due velocità sul fronte turismo. Sì, perché se, come detto, c’è il timore di una forte battuta d’arresto per i prossimi due mesi, il settore era partito tutto sommato bene all’inizio della bella stagione. “A giugno c’erano stati lenti segnali di ripresa – evidenzia infatti Fittuccia – fino a raggiungere ottimi livelli in questo mese di luglio, soprattutto con prenotazioni quasi ‘last second’”. E poi la questione Green Pass: “è giusto vaccinarsi e, in questo senso, occorrerebbe potenziare la campagna vaccinale – dice Fittuccia -, ad oggi però il certificato verde è un ulteriore fattore che sembra scoraggiare gli spostamenti e che, quindi, limita fortemente i flussi turistici”. Questo lo stato delle cose a livello umbro. Cose che a Foligno, a detta del numero uno dell’associazione di categoria, non sembrano andare differentemente. “Sul Folignate vediamo confermato il trend regionale – specifica sempre Fittuccia -. Nel dettaglio, l’alberghiero era partito molto bene, con numeri superiori anche a territori di spiccata propensione turistica, come ad esempio Assisi. Ad oggi però – aggiunge – le cose non stanno andando benissimo”.

Diversa la fotografia scattata dal rappresentate territoriale di Foligno e comprensorio di Federalberghi, Elisa Cesarini. La stessa che parla a Rgunotizie di “un andamento positivo” sul Folignate. “Le persone – spiega Cesarini – hanno molta voglia di viaggiare e quindi ci sono tante richieste di informazioni che a volte si traducono in prenotazioni. Non registriamo cancellazioni – continua Cesarini – ma anzi vediamo persone pronte sì a richiedere delucidazioni circa l’evolversi della fase pandemica, ma comunque curiose ed attratte anche dal verde del nostro territorio”. In questo senso, secondo lei, un ruolo fondamentale lo stanno giocando i vaccini e la maggiore accessibilità ai tamponi, fattori, questi, che possono incentivare i flussi turistici in sicurezza.  

B&B – Ad andare bene, nel Folignate, sono sicuramente le strutture dell’extra alberghiero. “Anche se la situazione Covid fornisce segnali poco incoraggianti – spiega a Rgunotizie il presidente dell’associazione B&B ‘Nel Cuore verde dell’Umbria’, Francesco Piermarini – il nostro settore non avverte nulla di eclatante, con le prenotazioni che navigano su buoni livelli. Speriamo si possa continuare su questa linea – prosegue – anche perché una nuova battuta d’arresto sarebbe fatale”. Pieramarini, che parla comunque di una “situazione che può cambiare da un momento all’altro”, ribadisce la grande attenzione al tema sicurezza dell’associazione, costantemente in contatto con altre nazionali per rimanere aggiornata e prepararsi a gestire al meglio i futuri flussi turistici. L’universo extra alberghiero, dunque, non sembra essere stato intaccato dal possibile timore dei turisti. Uno dei motivi, per il presidente Piermarini, è quello legato al fatto che Foligno, e l’Umbria in generale, resta sempre una meta che, rispetto, ad esempio, a certe affollate località marittime, diffonde maggior fiducia in termini di sicurezza. In sostanza, per ciò che concerne l’extra alberghiero sul Folignate, Piermarini spiega che “tra la prima parte dell’estate e la seconda, quella, cioè, che sta partendo ora con lo spettro della risalita dei contagi, non sembra esserci un cambio di passo dei flussi turistici”.

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