A far scattare le indagini degli agenti di polizia sono state le segnalazioni di alcuni cittadini, insospettiti da un continuo viavai all’interno di un’abitazione di Foligno. È così che, nella mattinata di giovedì 12 agosto, gli agenti del locale commissariato hanno posto fine ad un giro di droga gestito da una coppia di origini nigeriane che, secondo quanto si apprende, riforniva sia il mercato cittadino che quello delle aree circostanti. A finire in manette, per concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, un uomo di 34anni e una donna di 28 anni. All’interno dell’abitazione della giovane coppia, i poliziotti hanno rinvenuto quasi 60 ovuli di cocaina nascosti in un sottoscala, insieme ad un bilancino di precisione e materiale utile al confezionamento delle singole dosi, ma non solo. Nella cappa della cucina, infatti, gli agenti hanno trovato oltre 5mila euro in contanti, considerati provento di spaccio.
La perquisizione domiciliare – come detto – è scattata a seguito di alcune segnalazioni. Segnalazioni che avevano di fatto dato il là a tutta una serie di verifiche sui due inquilini dell’appartamento. E se a carico della donna non era emerso nulla di rilevante, il 34enne invece era subito apparso un soggetto di grande interesse investigativo, avendo già alle spalle precedenti per reati in materia di stupefacenti. Reati per i quali risultava, tra l’altro, sottoposto alla misura della detenzione domiciliare. Nonostante il provvedimento, però, l’uomo aveva portato avanti la sua attività di spaccio con la complicità della 28enne.
E così, dopo alcuni mirati servizi di appostamento in corrispondenza dell’appartamento, che hanno confermato l’andirivieni continuo di persone – probabilmente clienti -, gli agenti hanno deciso di procedere con la perquisizione domiciliare, che ha portato come detto al rinvenimento della droga: in totale circa 110 grammi di eroina suddivisa in una sessantina di ovuli. A carico della coppia sono quindi scattate le manette. Per l’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, si sono aperte le porte del carcere di Spoleto, mentre la donna è stata condotta nella casa circondariale di Perugia-Capanne.