Sono tre gli appuntamenti di Segni Barocchi Festival, in programma per domani, domenica 5 settembre. Alle 17, all’Oratorio del Crocifisso, “Ba…Rock!” con la presentazione del libro “Bach e Prince. Vite parallele” di Carlo Boccadoro (edizioni Einaudi, 2021). Ne parlano Carlo Boccadoro e Silvia Paparelli. Due musicisti appartenenti a epoche e culture diverse, che hanno difeso la coerenza della propria visione lasciando in eredità capolavori in debito con il passato e capaci di tracciare il futuro. Persino chi non è appassionato di musica classica conosce e ama Bach, uno dei compositori piú ascoltati al mondo, che ha commosso epoche e culture diverse.
Carlo Boccadoro, è compositore, musicologo e direttore d’orchestra di fama internazionale, ha fondato l’ensemble di musica contemporanea “Sentieri selvaggi”, e ha scritto numerosi libri. Silvia Paparelli è pianista e musicologa, è dal 2001 docente di Storia ed Estetica della Musica all’Istituto superiore di Studi musicali “Briccialdi” di Terni.
Alle 18,30, a Belfiore, nella chiesa di San Nicolò, concerto d’organo di Riccardo Bonci. Tra Italia e Inghilterra si snoda il programma di questo concerto (come anche la carriera dell’esecutore stesso), costruito muovendo da una sorta di “codice genetico” della musica per tastiera tutta, in bilico tra queste due aree. Il Robertsbridge Codex, infatti, da alcuni ritenuto italiano, da altri anglosassone, è il più antico documento contenente musica scritta per tastiera, probabilmente per organo (la datazione oscilla tra il 1330 e il 1360).
Alle 21, nella corte di Palazzo Trinci, “Alle danze, alle danze! Il gesto, la parola e i suoni nella musica di Alessandro Stradella”, una produzione in collaborazione con l’AND – Accademia Nazionale di Danza di Roma, a cura di Ensemble Mare Nostrum, diretta da Andrea De Carlo, con Dorota Szczepańska, soprano, Gabriele Pro, violino I, Domenico Scicchitano, violino II, Irene Maria Caraba, viola da gamba, Jadran Duncumb, tiorba, Flora Papadopoulos, arpa tripla, Amleto Matteucci, contrabbasso, Lucia Adelaide Di Nicola, clavicembalo e organo. Il programma si configura così come un itinerario nella produzione vocale di Alessandro Stradella, tra opere teatrali, due degli oratori e una delle innumerevoli cantate.