Dopo la questione risarcimento per i membri del Cda revocato nel 2019, Impegno Civile tuona ancora su Valle Umbra Servizi. Sul tavolo degli imputati, questa volta, i contratti di lavoro che, secondo Stefania Filipponi e Stefano Stefanucci, la partecipata ha applicato al personale impegnato dal 2017 nel cosiddetto servizio di “lettura contatori” e che violano la normativa di settore. Utile andare per gradi.
I due esponenti sottolineano, in prima battuta, che Vus spa è stata condannata a pagare, in solido con il datore di lavoro, la differenza maturata a titolo retributivo e previdenziale dai lavoratori che, fino al 31 marzo 2020, hanno svolto i “servizi di lettura misuratori servizi di acqua, gas, Gpl e esecuzione ordini di intervento”. La gara d’appalto, ricordano da Impegno Civile, era stata indetta da Vus nel 2017 ed aggiudicata ad un raggruppamento temporaneo di imprese per la durata di 24 mesi. Stando a quanto riferito da Filipponi e Stefanucci, per l’esecuzione del servizio l’aggiudicatario si è avvalso anche di personale utilizzato in regime di somministrazione. Personale che, una volta terminato l’appalto, si è rivolto all’Ispettorato territoriale del lavoro di Perugia, il quale, dopo gli accertamenti del caso, “ha verificato che il contratto di lavoro applicato viola la normativa contrattuale prevista per lo specifico settore”. “I ricorsi, sia del datore di lavoro che di Valle Umbra Servizi spa – si legge in una nota diffusa da Impegno Civile -, sono stati respinti e anzi l’Ispettorato ha precisato che Vus deve ritenersi responsabile solidale, quale utilizzatore finale della prestazione”. A giugno di quest’anno e proprio a seguito del rigetto dei ricorsi, spiegano sempre dal gruppo, “il verbale di diffida è divenuto esecutivo: dunque i lavoratori possono promuovere un procedimento di esecuzione per ottenere l’importo dovuto”. Importo complessivo che, secondo le indiscrezioni raccolte da Impegno Civile, si aggirerebbe intorno ai 200mila euro.
Qui il punto. La questione riguarda sì gli anni 2017-2020 ma, sempre stando a Filipponi e Stefanucci, anche attualmente i servizi di “lettura contatori” sarebbero svolti, seppur da altre aziende, con modalità pressoché analoghe. “Vus, nonostante la condanna al pagamento della retribuzione in favore del personale in servizio fino al 2020 – attaccano i due – continuerebbe a far eseguire tali servizi con la stessa tipologia di contratto se non, addirittura, peggiore. Se così fosse – continuano – si profilerebbe la responsabilità dell’intero Cda, che ormai è ben consapevole di essere corresponsabile, qualora vengano violati, per i servizi appaltati, i diritti dei lavoratori”. Secondo Impegno Civile, che tira per questo in causa il Comune di Foligno, gli altri soci e i sindacati, la situazione merita dunque di essere verificata.