Porta la firma di cinque dirigenti medici della Usl Umbria 2 lo studio sulla telemedicina in ambito neurologico pubblicato dalla prestigiosa rivista internazionale Frontiers in Neurology. Nel team di professionisti, i folignati Chiara Busti, Giuseppe Calabrò, Francesco Corea, Alessio Gamboni e Mauro Zampolini, gli stessi che hanno sviluppato un sistema di telemedicina in rete dal pronto soccorso alla neurologia, cogliendo i vantaggi e ponendo le basi per un ulteriore sviluppo e diffusione. In particolare, nell’articolo vengono affrontati e discussi gli ostacoli e gli elementi che invece facilitano l’implementazione della tecnica in aree di particolare svantaggio, sia geografico che infrastrutturale. Di fatto, la prestigiosa pubblicazione arriva dopo anni di esperienza maturata dall’azienda sanitaria nel settore della telemedicina.
Non molti in realtà, se si considera che il primo trattamento risale al febbraio del 2017, ma comunque abbastanza da permettere ai professionisti di raggiungere risultati importanti. In questo senso, nello spazio di soli quattro anni la rete neurologica inter-ospedaliera di teleconsulto si è ampliata in modo significativo. Cruciali l’attività di programmazione della direzione strategica e l’impegno organizzativo degli staff sanitari, dal pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto fino a Norcia e Spoleto, con il Dea del presidio “San Giovanni Battista” di Foligno quale riferimento in ambito aziendale. Nel dare la notizia della pubblicazione firmata dai dirigenti medici di cui sopra, l’Usl Umbria 2 ricorda come, fin dalla sua costituzione, abbia fortemente creduto ed investito nel progetto che consente di semplificare il processo decisionale e supportare le scelte terapeutiche, in modo omogeneo, in tutta la rete ospedaliera.
Dall’azienda sanitaria sottolineano inoltre che l’impegno organizzativo e professionale, con l’ausilio di tecnologie d’avanguardia, si è concentrato in particolar modo sulle numerose malattie tempo dipendenti di ambito neurologico. Impegno che, comunque, è stato ed è tuttora profuso anche in altri ambiti specialisti. Diversi nefrologi e trasfusionisti ematologici, tra gli altri, si stanno infatti affacciando all’opzione della telemedicina per garantire accesso alle cure tempo dipendenti sempre più equo in tutto il territorio aziendale. “Oggi – rimarcano quindi dall’Usl 2 – decine di pazienti nell’ambito neurologico vengono ogni anno trattati in loco piuttosto che subire il disagio del trasferimento, beneficiando – aggiungono – del supporto di questo dispositivo ed ottimizzando così le risorse disponibili”. Last but not least, l’abbattimento dei tempi di inizio terapia: altro elemento garantito dalla telemedicina fondamentale per ottenere il miglior esito.