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Il paradosso di Simpson e l’efficacia dei vaccini sul Covid-19

Pubblicato il 17 Ottobre 2021 06:54 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:41

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“Strani questi italiani: sono così pignoli che in ogni problema cercano il pelo nell’uovo. 

E quando l’hanno trovato, gettano l’uovo e si mangiano il pelo” (Benedetto Croce)

 

Negli ultimi mesi, alcuni nutrono dubbi sull’efficacia del vaccino contro il Covid-19. Il motivo sarebbe legato ad una lettura sbagliata dei dati in nostro possesso, ovvero ad un paradosso statistico chiamato “Paradosso di Simpson” (stessi dati possono portare a conclusioni diverse). Il paradosso di Simpson è alla base di frequenti errori nelle analisi statistiche nell’ambito delle scienze mediche e sociali. Andiamo a capire come questo paradosso possa influenzare la lettura dei dati. In pratica analizzando i fatti, questo paradosso nasce quando il lettore non tiene conto dell’esistenza di elementi rilevanti per la definizione del contesto, in cui i dati stessi debbano essere analizzati.

Un classico esempio portato alla ribalta negli ultimi tempi sono i dati provenienti da Israele. Secondo i detrattori dei vaccini infatti, questi dimostrerebbero l’inefficacia dei vaccini in modo plateale, in quanto i contagi in Israele starebbero aumentando, pur avendo una popolazione quasi tutta vaccinata.

Questa veloce analisi dimostra il concetto del paradosso, essa infatti “nasconde” alcuni elementi del contesto specifico, ovvero il fatto che la campagna vaccinale in Israele ha raggiunto livelli altissimi (circa 90%), e quindi è normale che tra i vaccinati si possano riscontrare numeri di ricoveri più alti, senza contare che i non vaccinati sono principalmente tutti di giovane età.

Ma siccome non tutti sono in grado nel districarsi tra percentuali e dati statistici, proviamo a farlo con un semplice esempio del professor Andrea Capocci, fisico, insegnante e scrittore che utilizza un mezzo alla portata di tutti…i soldi!

Immaginiamo che la popolazione italiana sia composta da 1 giovane e 99 anziani, e che quella americana invece sia fatta da 1 anziano e 99 giovani.

Gli anziani italiani percepiscono un reddito di 2.000 euro al mese, mentre quelli americani 3.000 euro al mese. I giovani italiani percepiscono invece 1.000 euro al mese, e quelli americani 1.500 euro al mese. Quindi, in ogni singola fascia di età gli americani sono più ricchi degli italiani. 

Ma dato che l’Italia è fatta al 99% da anziani, il reddito medio sarà quasi di 2.000 euro. E siccome gli americani sono al 99% giovani, il reddito medio sarà appena sopra a 1.500 euro.

Quindi nel complesso, e soprattutto tenendo conto questa volta di tutti i dati del conteso preso in esame, gli italiani sono più ricchi degli americani.

Questo paradosso matematico porta le persone a non comprendere tabelle di dati pubblicate ed esaltate da personaggi ambigui, e a volte anche pilotati da ambienti negazionisti. La statistica o la matematica ci insegnano che i no-vax possono essere anche rumorosi, ma i loro proclami sono fuori da ogni logica e verità. I vaccini non proteggeranno benissimo dalla variante Delta, è vero, ma contribuiscono in modo efficace e sicuro alla sicurezza della popolazione.

Se volete approfondire l’argomento dei dati provenienti da Israele vi consiglio questo articolo del Corriere della Sera che spiega in modo semplice come leggere e interpretare in maniera corretta i dati che il governo israeliano ha fornito alla comunità scientifica mondiale

https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/21_agosto_18/covid-israele-ricoverati-vaccinati-vaccino-pfizer-delta-68d56662-0038-11ec-8344-5725a069e6ae.shtml

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