L’azienda vitivinicola Arnaldo Caprai ha ridotto del 62% il consumo di acqua e del 50% quello dei fitofarmaci. È quanto emerge dal primo di bilancio di sostenibilità – il primo depositato alla Camera di Commercio dell’Umbria – realizzato dalla cantina umbra guidata da Marco Caprai, impegnata da anni nello sviluppo di pratiche agronomiche rispettose dell’ambiente e nello studio di tecniche enologiche volte alla valorizzazione del vitigno del Sagrantino. Numeri ai quali si vanno ad aggiungere, poi, ben sette certificazioni ambientali e un protocollo aziendale di produzione territoriale. Ed ancora 31 anni di ricerca universitaria, 10 borse di studio finanziate e 53 tesi di laurea dedicate all’attività portata avanti dalla Arnaldo Caprai che quest’anno celebra anche i suoi primi 50 anni di vita.
“Con questo bilancio di sostenibilità – commenta lo stesso Marco Caprai – portiamo nel terzo millennio la storia di un territorio e del suo vitigno d’eccellenza, il Sagrantino di Montefalco, in cui la sapienza antica di fare vino si è sempre coniugata con ricerca e nuove tecnologie”. Per Marco Caprai, infatti, l’imperativo è quello di “un’agricoltura che sia non solo rispettosa dell’ambiente, ma anche etica: convinti che solo in questo modo i nostri vini potranno continuare ad essere ambasciatori del territorio di Montefalco in tutto il mondo”.
Ma cosa significa sostenibilità? La sostenibilità per l’azienda Caprai si estrinseca nell’integrazione tra il miglioramento ambientale delle tecniche di produzione, l’impegno sociale e la capacità di occuparsi della longevità economica del territorio e delle sue attività. Si va così dall’agricoltura 4.0, ossia un’agricoltura di precisione, alla chimica di ultima generazione, cioè a basso impatto ambientale. Ma anche dal miglioramento dei processi aziendali al consolidamento delle strategie d’impresa, dall’attenzione all’ambiente lavorativo in un’ottica di sicurezza e benessere per i dipendenti alla formazione. E, infine, dalla costante attività di ricerca e sviluppo alla valorizzazione del distretti di Montefalco, anche in un’ottica turistica.
La strategia d’impresa seguita, per dirla con le parole di Marco Caprai, si va ad integrare dunque con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “Nonostante i traguardi raggiunti – ha quindi concluso – siamo ancora impegnati nella sperimentazione di nuove tecniche agronomiche ed enologiche, certi che solo così saremo in grado di assicurare l’integrità e la cura dei territori e un costante miglioramento delle condizioni materiali di vita delle comunità che vi vivono”. “L’azienda Caprai – ha dichiarato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – è un buon esempio di ciò che può essere l’Italia quando fa l’Italia e il suo bilancio di sostenibilità aiuta a raccontarlo”.
La prima edizione del bilancio di sostenibilità della cantina Arnaldo Caprai è stata redatta in conformità ai “GRI Sustainability Reporting Standards” definiti nel 2016 dal Global Reporting Initiative (GRI) secondo l’opzione “Core”, come previsto dallo Standard 101: Foundation, paragrafo 3.