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Foligno, Pd ancora sulle carenze dell’ospedale: “Ora si spostano anche i dirigenti chirurghi?”

Pubblicato il 8 Novembre 2021 09:57 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:37

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“Si continua a depotenziare l’attività dell’ospedale di Foligno”. Un nuovo allarme è stato lanciato dall’esponente del Partito democratico, Rita Barbetti, e da tutto il gruppo consiliare. “L’ultima allarmante notizia – si legge in una nota del Pd – è lo spostamento ad Orvieto, per comando, di un dirigente chirurgo del nosocomio cittadino”. Un fatto che, per Barbetti, consiste in un’ulteriore riduzione dell’attività chirurgica, “per altro – ricorda il consigliere di minoranza – non ancora in grado di riprendere la funzionalità pre Covid, con allungamento inesorabile e pericoloso delle liste d’attesa”. I dem non usano mezzi termini e ribadiscono, ancora una volta, come la situazione si faccia sempre più critica al “San Giovanni Battista”.

“Dopo la mancata riapertura di molti servizi, l’assenza di direttori di struttura complessa sostituiti con facenti funzioni – si legge ancora nella nota -, adesso si assiste anche allo spostamento di dirigenti chirurghi. L’azienda è lenta, se non immobile – proseguono dal gruppo -, sull’assunzione di personale per ricoprire i gravi vuoti”. Una situazione emergenziale già denunciata a più riprese dal Partito democratico che, lo scorso 21 settembre, aveva anche presentato un’interrogazione proprio sul depauperamento dell’ospedale. Sì, perché stando al gruppo, “non è ancora ripreso il servizio di pre ospedalizzazione, mancano gli anestesisti e non vengono erogate prestazioni diagnostiche essenziali, con liste chiuse. Ecografia tiroidea (in gravidanza), visita cardiologica ed elettrocardiogramma – sottolineano -, tutto demandato al privato, con costi non accessibili a tutti”.

E Rita Barbetti, così come tutto il Pd, condanna anche un certo immobilismo dinanzi alla situazione. “Solo la nostra città rimane in un silenzio colpevole – riferiscono dal gruppo – tanti sindaci fanno sentire la loro voce, scendono in campo, difendono le strutture pubbliche primarie”. L’esempio portato dal Pd è quello di Spoleto, dove è stato sì spostato un dirigente chirurgo, dicono, “ma si sono levate voci di dissenso e di protesta”. “A Foligno domina il silenzio – osservano i dem -, si vuol favorire la sanità privata, non facendo funzionare quella pubblica?”. Per il partito occorre quindi che i cittadini si facciano sentire, perché “la salute è un diritto di tutti – spiegano -, non dobbiamo permettere di tornare indietro, di perdere quei diritti – concludono – con tanta fatica conquistati”.

Un tema, quello dello stato di salute dell’ospedale, sui cui sono recentemente intervenuti non soltanto gruppi politici. Appena qualche giorno fa un altro allarme era stato lanciato dai sindacati. Raccogliendo gli umori dei sanitari, infatti, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Fsi Usae avevano posto l’accento sulla pericolosa carenza di personale in terapia intensiva, con il conseguente rischio, anche in questo caso, di una diminuzione della qualità dei servizi.

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