Recentemente indetto dai sindacati di categoria, lo sciopero nazionale dei lavoratori del settore igiene ambientale previsto per lunedì 13 dicembre è stato revocato anche in Umbria. Alla base dello sciopero, che dunque non ci sarà, c’era – lo ricordiamo – la protesta contro il mancato rinnovo del Contratto collettivo nazionale scaduto nel giugno del 2019. Lo stesso su cui, però, è stato trovato un accordo. A fornire i dettagli sono proprio le segreterie regionali umbre di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, spiegando, appunto, come sigle ed associazioni datoriali abbiano sottoscritto un accordo che regola proprio il rinnovo contrattuale. La sottoscrizione del verbale con Utilitalia, Fise-AssoAmbiente, Cisambiente e le centrali cooperative, così come spiegato dai sindacati, è arrivata giovedì 9 dicembre e, in particolare, regola il rinnovo in tre fasi.
Nella prima, conclusa proprio giovedì, si chiude il periodo contrattuale che va dal luglio 2019 al dicembre 2020 e che sancisce un recupero salariale di 500 euro una tantum parametrati sul livello 4B, da corrispondersi a gennaio ed aprile 2022. Allo stesso tempo, sono regolati anche alcuni aspetti normativi relativi a salute, sicurezza sul lavoro e formazione. Nella seconda fase, che volgerà al termine entro il 15 febbraio prossimo, si dovranno poi regolamentare ulteriori aspetti normativi e lo sviluppo del minimo contrattuale in incremento sui minimi tabellari per il periodo 2022-2024. Nella terza fase, quella da portare a conclusione entro ottobre del prossimo anno, si dovrà poi armonizzare la classificazione del personale, anche relativa ai lavoratori degli impianti, e la nuova disciplina sul passaggio di gestione.
Questo il cronoprogramma dettagliato dalle segreterie regionali di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel che hanno contestualmente apprezzato “il lavoro svolto i sede nazionale per l’importante accordo di prima fase”. “Ciò è servito a sbloccare una vertenza ferma da troppo tempo, in un ambito che necessita di nuove regole, strategiche per la crescita delle aziende del settore – hanno quindi sottolineato i sindacati -. È importante – hanno aggiunto – soprattutto per le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori sempre più esposti a una massacrante raccolta porta a porta spinta, degli addetti degli impianti di trattamento di rifiuti, per cui servono garanzie maggiori sul piano della salvaguardia della salute e della sicurezza, nonché – hanno concluso – per la salvaguardia del potere di acquisto dei salari”.
Rientrato, quindi, il rischio di disagi nei comuni gestiti dalla Valle Umbra Servizi per la giornata di lunedì 13 dicembre. Con un’apposita nota, infatti, giovedì 9 dicembre la stessa azienda, pur garantendo i servizi essenziali, aveva anticipato la possibilità di qualche disservizio nella raccolta dei rifiuti, nella pulizia strade, nell’apertura dei centri di raccolta e degli uffici in virtù della possibile adesione dei dipendenti allo sciopero nazionale del comparto.