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Foligno, fumata nera del consiglio alla mozione sul centro vaccinale all’aeroporto

Pubblicato il 29 Dicembre 2021 13:04 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:26

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Respinta, con 11 voti sfavorevoli su 19, la mozione presentata dal centrosinistra di Foligno che chiedeva, tra le altre cose, la riattivazione del punto vaccinale all’aeroporto. La fumata nera è arrivata nel corso del consiglio comunale svoltosi in modalità streaming nella giornata di martedì 28 dicembre. Opposizione ancora sul piede di guerra, dunque, per ciò che concerne l’ormai chiuso hub di via Cagliari. Dissenso tutto portato ieri sul tavolo della massima assise cittadina.

“È grave che una città di quasi 60mila abitanti – ha sottolineato Rita Barbetti del Pd – non abbia più un suo punto vaccinale. E non si capisce – ha aggiunto – perché non possa riattivarsi quello nella palazzina Enac che, tra l’altro, ha funzionato molto bene”. Richiamando tutti all’impegno ed evidenziando le grandi difficoltà sul tracciamento dei casi Covid, la dem si è detta fortemente preoccupata anche del rischio di chiusura per le scuole. “Nel pieno della campagna di immunizzazione, che anzi va accelerata – ha riferito Luciano Pizzoni -, Foligno non ha un suo centro vaccinale”. Ricordando i disagi per i cittadini che devono recarsi lontano dalla città della Quintana proprio per ricevere la dose, l’esponente di Patto per Foligno si pone quindi una domanda: “Che senso ha avuto chiudere il centro all’aeroporto e che senso ha non riattivarlo?”. Da non sottovalutare, per lui, il messaggio che arriva ai folignati, “ci si deve adoperare – ha detto – per far sedere al tavolo il proprietario della palazzina, ossia Enac, e l’Usl, al fine di avviare un percorso concreto”. Per Pizzoni occorre necessariamente aprire un centro nella terza città dell’Umbria, anche in un posto diverso dall’aeroporto, purché ci sia. Ad intervenire nel dibattito, anche Rosangela Marotta del Movimento 5 Stelle che ha posto l’accento sul forte stress cui sono attualmente sottoposti farmacie e medici di base. Riferendosi poi al punto vaccinale di via Cagliari, la pentastellata ha parlato di “struttura che aveva un’organizzazione ben oleata e che in questo periodo potrebbe certamente aiutare”. Le ha fatto eco Elia Sigismondi: “Il centro vaccinale è una necessità – ha detto il consigliere del Partito Democratico -, non è possibile andare fino a Fabro, Panicale, Orvieto o Terni per ricevere la somministrazione. Perché è stato chiuso? C’era forse un affitto da pagare da parte dell’amministrazione?”. Per il dem, che taccia l’amministrazione di non fare gli interessi della comunità, è opportuno “riattivare la struttura già dopo l’Epifania per porre fine a questo indecoroso turismo vaccinale”.

Secca la replica arrivata dal capogruppo della Lega, Riccardo Polli. “La convenzione con Enac era terminata e quindi il centro andava necessariamente rimosso – ha detto -, il sindaco (assente in consiglio comunale, ndr) si era già da tempo attivato per individuare altre postazioni anche perché riprendersi la palazzina all’aeroporto avrebbe richiesto tempi molto lunghi”. Rispondendo ai consiglieri di minoranza, Polli sottolinea poi come “fare terrorismo per la mera propaganda elettorale non abbia senso”. “L’amministrazione ha fatto tutto il possibile – ha spiegato il leghista –, l’Usl ha deciso che il centro di Ca’ Rapillo a Spello era sufficiente. Enac non ci dà la palazzina all’aeroporto perché non paghiamo l’affitto? – ha concluso – Ma di cosa stiamo parlando?”. Ci gira poco intorno l’assessore all’urbanistica: “Far passare per colpevoli la presidente Tesei ed il sindaco Zuccarini è un messaggio stucchevole – ha detto Marco Cesaro –, anche noi avremmo preferito continuare a disporre di un centro vaccinale a Foligno ma sono state fatte scelte sopra la nostra testa, scelte – ha concluso l’assessore – da noi non condivise”.

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