“Mi hanno telefonato alle 2 e 30 del mattino per dirmi che l’esterno del locale stava andando a fuoco e mi sono precipitato subito lì”. Lo racconta a Rgunotizie il titolare dell’Umami di via Garibaldi, Diego Rosi, che, dopo il grave furto subito negli scorsi giorni, deve fare i conti con quello che non esita a definire come vero e proprio “atto vandalico”. Stando al responsabile della nota attività del centro storico di Foligno, ad essere stato preso di mira, nella notte tra il 3 ed il 4 gennaio, il gazebo esterno, letteralmente dato alle fiamme. “Quando sono arrivato i vigili del fuoco avevano già spento l’incendio”, prosegue Rosi spiegando come, insieme a loro “che hanno verificato anche il corretto funzionamento dell’impianto elettrico per escludere eventuali cortocircuiti”, sono intervenuti guardia di finanza e polizia. E sembra essere stato proprio un agente impegnato nella notte in attività di controllo del centro tra i primi ad aver notato che qualcosa non andasse. “Il poliziotto – spiega Diego Rosi – ha visto da lontano un forte bagliore e ha pensato si trattasse di particolari luci natalizie. Ha quindi deciso di avvicinarsi – prosegue il gestore dell’esercizio – fino però a scoprire che si trattava delle fiamme”.
Il bilancio dell’atto vandalico parla di uno degli ombrelloni esterni completamente carbonizzato, così come sedie ed altro arredo sottostanti. E mentre dal locale già intendo sporgere denuncia alle forze dell’ordine, ora c’è da capire la dinamica del fatto. “Dalle nostre telecamere, quelle interne, non si riesce a capire granché e si vede solo qualche riflesso – sottolinea Rosi -, questo perché, oltre a trovarsi appunto all’interno del locale, sono dispositivi per la sicurezza diurna, senza quindi modalità infrarossi o comunque in grado di cogliere immagini nitide in assenza di troppa luce”. A tal proposito, il gestore dell’Umami ha chiesto al Comune di mettere a disposizione le immagini eventualmente catturate da qualche telecamera urbana per ricostruire le dinamiche del blitz. “Fornire i filmati, qualora ve ne fossero – aggiunge Rosi -, sarebbe un bel segnale, attraverso cui l’amministrazione fa capire che c’è e che vigila sulla città”.
“La situazione – commenta infine l’imprenditore – sta sfuggendo di mano, perché, dopo il raid di pochi giorni fa, ora ecco un altro guaio. Non è possibile andare avanti così – conclude – perché non è facile sopperire economicamente e con questa frequenza a certi ingenti danneggiamenti”. Il riferimento, come prima accennato, è al raid messo a segno da alcuni malviventi nella notte tra Natale e Santo Stefano. Quando, cioè, sempre all’Umami, erano stati rubati incasso e prodotti, ma anche spaccati vetri, forzate porte e danneggiati gli infissi. E proprio alla luce di questi due spiacevoli eventi a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, Diego Rosi, caricando le foto del gazebo bruciato, affida ai social queste parole: “Era finito male, è iniziato peggio, certo che Umami ultimamente è pieno di ammiratori”.