Lo scorso anno era arrivato lo stop. Oggi, seppur accompagnata dalle misure anti contagio, la fiera di San Feliciano è tornata nell’area circostante gli impianti sportivi di Santo Pietro. Ed il tradizionale mercato legato alle celebrazioni del patrono di Foligno sarà in città anche domani, mercoledì 26 gennaio. Una fiera inevitabilmente condizionata dalla pandemia: basti vedere l’ordinanza con cui il Comune ha disposto, tra le altre cose, l’obbligo del green pass rafforzato per i visitatori e di quello base per gli ambulanti. E poi, l’uso delle mascherine e la diminuzione dei posteggi riservati proprio agli operatori economici. Insomma, una fiera diversa, segnata anche dalla paura e dalla maggior attenzione nello spendere da parte delle persone, che non sembra regalare troppe gioie agli operatori commerciali. E a dirlo, a Rgunotizie.it, sono proprio alcuni di loro.
“La situazione è disastrosa – racconta il proprietario di uno dei banchi vendita presenti – e basta vedere l’umore delle persone. Non c’è spensieratezza nel fare acquisti perché, visti anche i rincari delle bollette e delle spese in generale, i soldi non sempre sono abbastanza. Si cerca di pensare positivo – aggiunge l’ambulante – ma la situazione è più critica del previsto. Le vendite non stanno andando bene, la gente è poca, segno che molti hanno ancora paura di uscire. I livelli di sicurezza comunque sono alti – conclude -, in virtù delle mascherine all’aperto e dei controlli a campione che vengono effettuati sui green pass”.
“Tornare qui dopo un anno di stop, e nonostante il persistere della pandemia, è già qualcosa – spiega un altro commerciante -, visto il contesto emergenziale bisogna accontentarci. Certo – ammette – la differenza rispetto agli anni preCovid si sente e si ripercuote tutta sulle vendite. Non è stato difficile organizzare il lavoro in linea con le disposizioni anti contagio – conclude –, ci siamo adeguati perché la cosa importante è poter lavorare e speriamo che le cose migliorino”.
“Finora è venuta poca gente e si è lavorato poco – racconta un altro ambulante -. Alla base potrebbe esserci la paura delle persone che ancora non se la sentono di uscire, così come quella nello spendere soldi in un momento di incertezza come quello attuale. Non è chiaramente la fiera che avevamo lasciato – aggiunge -, le vendite non decollano e le spese sono sempre tante rispetto al guadagno. Siamo contenti di lavorare – conclude – ma non è facile in queste condizioni”.
E poi i visitatori che non hanno rinunciato a fare un giro tra le bancarelle. “È una manifestazione storica per Foligno che dispiacerebbe perdere a causa della pandemia che già tanto ci ha sottratto – racconta uno di loro -. Mascherine e green pass potrebbero verosimilmente attirate meno clientela – prosegue –, ma per altri possono rivelarsi vero incentivo in più per godersi una due giorni in un ambiente ormai familiare”.
“Sono un amante delle fiere e non ho mancato di farmi una passeggiata tra i banchi vendita – spiega poi un altro acquirente -, sono pienamente d’accordo con le misure adottate per questo evento fieristico e le ritengo giuste, perché – conclude – è bene stare attenti”.