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Diga di Acciano tra messa in funzione e nodi da sciogliere

Pubblicato il 9 Febbraio 2022 17:17 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:18

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La diga di Acciano potrebbe entrare in funzione tra pochi mesi, ma sull’infrastruttura rimangono alcuni nodi da sciogliere. È questa, in estrema sintesi, l’attuale situazione dell’invaso che si trova a Nocera Umbra e che dovrebbe fungere da bacino di reintegro per il fiume Topino. La vicenda è finita, nel pomeriggio di martedì 8 febbraio, sul tavolo della seconda commissione consiliare di Foligno. Ad intervenire, per conto di Auri, il dirigente Sandro Rossignoli e l’ingegnere Riccardo Landi. L’incontro, chiesto dal centrosinistra, è servito proprio per fare il punto della situazione sulla messa in funzione della diga di Acciano, attualmente alle prese con un “collaudo dinamico”. Collaudo che dovrebbe essere completato entro la primavera. Se tutto filerà liscio, la diga potrebbe finalmente essere data in gestione al Comune di Nocera Umbra, così come prevede l’accordo del 2016 tra Conap (ente concessionario, attualmente in liquidazione), l’ente nocerino e l’ex Ati 3 (ora Auri). Una concessione trentennale che potrebbe scadere nel 2032, qualora la vita di Conap non venisse “prolungata”. 

CHI GESTIRÀ? – Ed il primo nodo da sciogliere è proprio quello che riguarda la gestione della diga, che qualche anno fa è stata “declassata” per una gestione più snella in ambito territoriale senza far più riferimento al Ministero. La gestione, che dovrebbe finire in mano al Comune di Nocera Umbra, potrebbe però passare in mano a Valle Umbra Servizi. Il condizionale è d’obbligo, visto che nella convenzione tra Conap, Comune di Nocera e Ati 3 viene sì citata l’azienda partecipata, senza però che quest’ultima sia stata mai coinvolta, almeno sin qui. Insomma, il rapporto con il gestore tecnico, che potrebbe essere Vus, dovrà eventualmente essere disciplinato. “Valle Umbra Servizi – ha affermato in commissione il dottor Rossignoli – dovrà essere coinvolta formalmente per disciplinare gli eventuali obblighi, visto che ci sono anche degli aspetti specifici piuttosto importanti da chiarire”. Ma il Comune di Nocera Umbra potrebbe comunque decidere di gestire direttamente la diga, così come nominare una terza parte: tutte vie più o meno percorribili. 

MANUTENZIONE – L’altra questione che rimane aperta è quella legata alle eventuali spese di manutenzione della diga che, allo stato attuale, ricadrebbero sui cittadini del Sub-ambito 3, ovvero Foligno, Spoleto e Valnerina. “Costi auspicabilmente molto modesti” ha sottolineato Rossignoli. Ma secondo lo stesso dirigente, sarebbe però il caso di aprire un ragionamento più ampio. “L’infrastruttura reintegra il Topino, in quanto le acque di San Giovenale e Bagnara alimentano il sistema idrico del Perugino – ha commentato Rossignoli -. Ed è per questo che, seppur minimi, eventuali costi di manutenzione credo debbano gravitare sul bacino che preleva le acque delle due sorgenti, a compensazione dell’attingimento”.

PRELIEVI DA PERUGIA –sulle concessioni per i prelievi dell’acqua da parte di Perugia si è interessata anche la Gazzetta di Foligno, in edicola da domani (giovedì 10 febbraio) con un approfondimento dedicato a questo tema. Già, perché attualmente non si conoscerebbe nemmeno l’entità dell’acqua che viene “portata via” da San Giovenale e Bagnara a discapito del Topino. Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare con la messa in funzione della diga di Valfabbrica (2026), che si collegherà direttamente con il sistema acquedottistico Perugino e che quindi porterà ad un minore aggravio sul bacino del Topino. Attualmente, come esposto in seconda commissione, ad essere nota è la portata media di San Giovenale e Bagnara. Stando ai dati Arpa 2021, per San Giovenale la portata media annuale è stata di 141.4 lt/s e portata massima 266.7 lt/s, mentre per Bagnara la media annuale è stata 126.1 lt/s e massima di 278.3 lt/s. Il collaudo attualmente in atto ad Acciano arriva al termine dei luoghi lavori di consolidamento della struttura, in seguito al terremoto del 1997, che provocò la frana di una spalla della diga. Lavori ai quali si sono aggiunti anche nuovi interventi, visti i problemi scoperti su un’opera accessoria alla diga. Ma il bacino, nel 2021, in qualche modo è entrato in funzione. Durante i lavori di collaudo sono state fatte anche delle rilevazioni rispetto al rilascio di acqua della diga verso il Topino. “Dal 26 maggio al 18 agosto, in un periodo molto secco e con apporti minimi all’invaso – ha spiegato l’ingegner Landi – il livello è sceso di 3,22 metri rispetto alla quota di sfioro che era di 12,35 metri. Il rilascio è stato di 283mila metri cubi, 30 litri/secondo e ne rimanevano ancora 550mila”. Come già accennato, i collaudi dovrebbero terminare tra pochi mesi. Ma per la loro conclusione definitiva si dovrà attendere la decisione della commissione, che potrebbe anche effettuare, ad esempio, un altro anno di collaudi. Altro tema è quello legato alle perdite d’acqua nelle condotte. Una soluzione strutturale potrebbe arrivare dai bandi che rientrano nel Pnrr, per i quali Auri presenterà delle proposte affinché arrivino finanziamenti in merito.

IN REGIONE – Nel frattempo, l’assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato la mozione presentata dai consiglieri regionali della Lega Stefano Pastorelli e Paola Fioroni che chiede alla Giunta di palazzo Donini di attivarsi per salvaguardare il deflusso minimo vitale del fiume Topino. L’atto di indirizzo, impegna l’esecutivo regionale ad “attivarsi affinché l’acquedotto di Bagnara sia reso più efficiente e ad integrare il suo completo rifacimento tra le opere del Pnrr. A sollecitare maggiori controlli sulle sorgenti di Bagnara e San Giovenale, coinvolgendo tutti i comuni attraversati dal fiume. A contrastare, insieme ai Comuni interessati, attingimenti e scarichi illegali nelle acque del Topino. A collaborare con il Comune di Nocera Umbra per risolvere i problemi relativi al non funzionamento della diga di Acciano”. Nel suo intervento, il vicepresidente umbro Roberto Morroni, ha ricordato come “la diga di Acciano non potrà risolvere tutti i problemi del Topino, non potendo compensare tutti i prelievi. Per individuare gli interventi più mirati potrà essere utile il catasto dei prelievi per conoscere i contesti e valutare azioni di risparmio”. L’approvazione della mozione ha ricevuto il plauso dei consiglieri comunali folignati della Lega Mauro Malaridotto e Riccardo Polli. Proprio Malaridotto e Marco De Felicis, lo scorso dicembre, avevano presentato una mozione simile in consiglio comunale sugli stessi temi.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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