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Siccità, l’allarme di Coldiretti Umbria: “Arriva la pioggia ma la situazione resta drammatica”

Pubblicato il 30 Marzo 2022 09:39 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:10

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Non basteranno le piogge previste in questi giorni sull’Umbria per risolvere una situazione che resta drammatica. È l’allarme lanciato da Coldiretti Umbria che, intervenendo sul problema siccità, evidenzia come la scarsità di precipitazioni negli ultimi mesi metta in serio rischio tutte le colture, dalla primavera al prossimo autunno. “Non piove da oltre tre mesi – si legge in una nota dell’associazione -, c’è necessità di acqua per le coltivazioni, ora orzo e frumento in fase di accrescimento, e poi per la semina di mais e girasole, e con i terreni aridi e duri aumentano le problematiche”.

“Drammatica” è l’aggettivo usato dallo stesso presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti, per descrivete l’attuale situazione. Quella che, parola sua, mette in ginocchio l’agricoltura, tanto da un punto di vista agricolo ed economico quanto per la tenuta dell’intero ecosistema. Un guaio, quello della siccità, “che si protrae da quasi un anno, con un inverno – ricorda Agabiti – che ha lasciato l’Italia con un terzo in meno di pioggia”. Difficoltà che si aggiungono al problema del caro energia “che ha investito le aziende” e “all’impennata dei costi di produzione”. Dirette le ricadute dei cambiamenti climatici che, stando al numero uno Coldiretti Umbria, impattano sulle imprese e sull’intero settore. “Se pensiamo che il deficit idrico sta minacciando almeno il 30% della produzione agricola della nostra regione – sottolinea a tal proposito il presidente – è preventivabile il grosso contraccolpo che subiranno le aziende sulla capacità di produzione reddituale”. Per Agabiti non è dunque possibile continuare ad affrontare questa problematica nell’ottica di emergenza, servono piuttosto “programmazione e prevenzione”. La ricetta giusta, secondo il presidente di Coldiretti Umbria, è quella del potenziamento della rete di invasi sui territori e degli investimenti su manutenzione, risparmio e recupero delle acque. “La nostra idea condivisa più volte su più tavoli di lavoro – specifica Agabiti – è quella di agire in modo preventivo attraverso invasi diffusi, che trattengano l’acqua, per conservarla e distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura”. Il presidente ribadisce quindi come si debba puntare su opere a basso impatto ambientale costruite senza l’uso di cemento, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già esistenti.

“La siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura – gli fa eco il vicepresidente di Coldiretti Perugia, Luca Grasselli – interferendo con le quantità e la qualità dei raccolti. Le stagioni si stanno spostando rendendo difficoltoso il rispetto delle epoche di semina – prosegue Grasselli -, l’attivazione degli strumenti del comparto assicurativo è oggi inderogabile e irrimandabile”.

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