Nel primo trimestre del 2022 sono aumentate in Umbria le denunce all’Inail di infortuni sul lavoro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A dirlo sono gli open data aggiornati al 31 marzo e pubblicati proprio dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Numeri in generale aumento che fanno tutt’altro che sorridere soprattutto oggi, 28 aprile, quando cade la ricorrenza della Gionata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro. Quella, lo ricordiamo, istituita nel 2003 con l’obiettivo sensibilizzare circa l’importanza, appunto, della sicurezza e delle condizioni di salute sul luogo lavorativo.
DENUCE DI INFORTUNIO – Entrando nel dettaglio delle banche date Inail, si osserva come da gennaio a marzo di quest’anno le denunce di infortuni recapitate all’Istituto siano state in totale 2.757. Di queste, 2.536 riguardano quelli avvenuti in occasione di lavoro, mentre 221 sono quelli in itinere. Come detto, l’aumento rispetto al periodo gennaio-marzo del 2021 c’è stato: allora se ne contavano infatti 2.045. Vale poi la pena soffermarsi sulle denunce d’infortunio nel solo mese di marzo. In quello appena trascorso se ne sono registrate 1.021, nella stessa mensilità dell’anno precedente 591. Stando sempre al report Inail, dei 2.757 infortuni denunciati nel Cuore verde d’Italia nei primi tre mesi del 2022 la maggior parte si sono verificati nel settore “Industria e servizi”. Sono 2.139, per l’esattezza, seguiti dai 479 del settore “Per conto dello Stato” e dai 139 di quello “Agricoltura”.
PERUGIA E TERNI – Tra le due umbre, inoltre, la provincia di Perugia si conferma quella con più denunce di infortuni. Da gennaio a marzo sono state 2.063, di contro alle 694 di Terni. Non sorride, in entrambi i casi, il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno. Nel capoluogo erano infatti state 1.612, mentre nella città delle acciaierie 433.
INFORTUNI PER GENERE – Volendo poi distinguere gli infortuni per genere, Inail rileva come nel primo trimestre dell’anno corrente 1.592 abbiano riguardato gli uomini (nel 2021 erano 1.253) e 1.165 le donne (nel 2021 erano 792).
PER CLASSI D’ETÀ – Le fasce anagrafiche maggiormente interessate da episodi infortunistici sono fatte tutte da lavoratori sopra gli “anta”. Nei primi tre mesi del 2022 sono stati infatti 361 gli infortuni nella classe 50-54 anni, seguiti dai 345 tra i lavoratori dai 55 ai 59 anni e dai 334 nella fascia 45-49 anni.
DECESSI – Il computo delle denunce d’infortunio con esito mortale in Umbria da gennaio a marzo è l’unico a rimanere invariato rispetto allo scorso anno. Nel primo trimestre del 2022, esattamente come in quello del 2021, le morti sul lavoro sono state 2. A cui però va aggiunto un altro decesso che, per una manciata di giorni, non è stato inserito nel report. Quello cioè dell’operaio caduto dalla copertura di un capannone a sette metri di altezza a Teverne di Corciano il 20 aprile scorso. Tutte e due gli incidenti mortali inseriti dall’Inail nel report sono avvenuti (come per l’anno precedente) nella provincia di Perugia e in particolare nel settore “Industria e servizi”.
Nel pubblicare questa “Analisi della numerosità degli infortuni” in Umbria, Inail specifica comunque come “l’interpretazione del confronto tra i dati di periodo richiede cautele”. Va infatti considerato, spiega l’Istituto, che l’attribuzione dei casi di infortunio all’intervallo temporale di competenza è per “data di accadimento”. Quindi, “la totalizzazione per particolari ‘chiavi’ di aggregazione può essere ritardata (rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente) dall’evoluzione del caso e o dai tempi del processo amministrativo”.