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Tpl, dura replica di Melasecche allo sciopero di Cgil e Cisal

Pubblicato il 27 Ottobre 2022 14:15 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:32

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A poche ore di distanza dall’annuncio dello sciopero del Trasporto pubblico locale indetto per sabato 29 ottobre, l’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Enrico Melasecche, replica a Filt Cgil e Faisa Cisal, apostrofando lo stop di 24 ore dei bus come il tentativo di aggiungere “un quarto giorno ai tre del classico ponte dei primi di novembre”. Tutto questo, sottolinea, “mentre procedono i confronti e gli approfondimenti a livello tecnico e giuridico per dare quanto prima le risposte che Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Tpl e Orsa hanno chiesto, in merito alle garanzie che la clausola sociale, opportunamente rafforzata, dovrà assicurare”.

Melasecche entra, quindi, nel merito dei “motivi del contendere”, assicurando innanzitutto che “non ci sarà un solo licenziamento”, ma non solo. Sull’individuazione dei lotti da mettere in gara, l’assessore regionale spiega come la proposta di “un lotto unico della gomma esteso all’intera regione, di circa 27 milioni di km” sia una “soluzione non solo illegale” ma che verrebbe a costare “a tutti gli enti pubblici dell’Umbria, 117 milioni di euro nei nove anni di durata della gara”. “Una cifra enorme – ribadisce – che mai Regione, Province e Comuni potrebbero essere in grado di pagare in più soprattutto in un momento delicatissimo per l’economia”. “Filt Cgil – prosegue – insiste nell’individuare il vincitore della gara in via di predisposizione quale gestore ‘pubblico’ (nonostante agisca in regime privatistico) non tenendo conto che la gara dovrà essere, a differenza di quelle di oltre 15 anni fa, perfettamente regolare ed i lotti dovranno essere regolarmente contendibili in modo del tutto trasparente”.

Per quanto riguarda l’acquisto degli autobus, poi, l’assessore Melasecche dichiara come sia stata l’Agenzia per la mobilità a chiedere autonomamente alla Regione “di poter essere lei ad acquistare i nuovi autobus, in modo da fornire un servizio importante, rafforzando il proprio patrimonio ed il proprio conto economico”. L’incremento di spesa chiesta dalla Cgil, inoltre, avrebbe come conseguenza – secondo quanto riferito da Melasecche – “un taglio al numero di chilometri che la Regione non intende ridurre perché andrebbe contro gli interessi delle famiglie, soprattutto quelle più deboli”. “In alternativa – continua – la Cgil pretenderebbe che la Regione aumentasse l’addizionale regionale, le accise sui carburanti o la tassa sul bollo che invece – ribadisce – non intendiamo assolutamente ritoccare”.

Dall’assessore Melasecche, dunque, un invito “a riflettere in modo serio e ponderato per tornare su posizioni di dialogo aperto evitando massimalismi esasperati e personalismi inconcludenti”. “Filt Cgil – dichiara in conclusione – dichiara una partecipazione all’ultimo sciopero pari all’80% dei lavoratori quando i dati ufficiali forniti da Busitalia per l’Autorità nazionale certificano un’adesione del 20/30% circa. A chi giova continuare a raccontare falsità se non per illudere i lavoratori di essere maggioranza quando i dati incontrovertibili certificano un flop di adesioni facilmente dimostrabile? La  Regione ha dato e sta dando ampia dimostrazione di disponibilità nel venire incontro alle esigenze dei lavoratori ma di certo non può attivare procedure contrarie alla legge o che favoriscano un corporativismo esasperato”.

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