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Variante sud, “Necessaria per la città, il Comune disponibile al confronto”

Pubblicato il 9 Novembre 2022 21:20 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:30

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“Rivendichiamo la necessità di realizzare quest’opera che porterà con sé molti vantaggi e siamo disponibili al confronto partecipato con la cittadinanza, quando però avremo a disposizione il progetto definitivo che ad oggi ancora non c’è”. Questo uno dei passaggi dell’intervento del sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, durante il consiglio comunale straordinario ed aperto tenutosi nel pomeriggio di mercoledì. Un consiglio, lo ricordiamo, convocato per discutere della “Variante Sud”, e cioè di quell’infrastruttura viaria che collegherebbe le zone industriali di Sant’Eraclio e della Paciana passando per alcune frazioni del territorio comunale. Un’opera che è tornata a far discutere, soprattutto i residenti e i commercianti delle stesse frazioni interessate (Cave, Santo Pietro, Maceratola, Corvia, Borroni e Sterpete), per le modalità secondo cui verrebbe costruita, ossia seguendo il progetto del 2008. Cittadini contrari, dunque, che, in sostanza, temono l’impatto negativo che la “Variante sud”, una strada di tipo C1 aperta al transito dei mezzi pesanti, possa avere sull’ambiente, sulla normale vita delle medesime frazioni e sulle aziende agricole. Presenti ai lavori della massima assise cittadina diversi tra cittadini, tecnici ed associazioni locali, dal comitato dei residenti contro questo tipo di infrastruttura a rappresentati della società Quadrilatero incaricata della realizzazione, passando per quelli di Confindustria, Federconsumatori, Cia, Coldiretti e Consulta per la mobilità sostenibile.

Una folta platea di intervenuti di fronte alla quale il primo cittadino di Foligno ha riavvolto il nastro della questione, partendo dal momento dell’insediamento dell’attuale governo cittadino: “Abbiamo fin da subito deciso di portare avanti questo progetto al quale avevano dato impulso le precedenti amministrazioni – ha spiegato Zuccarini -. Tra le prime azioni poste in essere – ha proseguito –, abbiamo evitato di perdere gli importanti fondi nazionali necessari alla realizzazione. Successivamente abbiamo avviato una costante interlocuzione con Anas e Quadrilatero con l’obiettivo di riprendere in mano il progetto apportandovi però le modifiche che avevamo in mente, così da trasformare un’opera che, per certe caratteristiche non solo nel tracciato, non ritenevo allora utile alla città in un’opera che al contrario portasse benefici al nostro territorio”. Il sindaco ha quindi parlato di “occasione storica”, evidenziando, senza troppi giri di parole, che “se l’infrastruttura non si dovesse fare con i fondi oggi disponibili, non si potrà fare più”. Fondi consistenti, giacché si parla di un importo di intervento di circa 62 milioni di euro, per un’opera i cui dettagli sono stati illustrati dal dirigente della Quadrilatero, Andrea Simonini, e dal dirigente comunale dei Lavori pubblici, Francesco Maria Castellani. Il primo, in particolare, si è soffermato sullo stato attuale dell’intervento: “Presenteremo il progetto a primavera – ha detto Simonini – per cercare di approvarlo poi a dicembre del prossimo anno, con l’intendo di appaltare i lavori nel 2024 e di avviarli nel 2025. Il tracciato è molto simile a quello approvato con progetto preliminare – ha proseguito -, stiamo per terminare le ultime indagini geognostiche ed ambientali, poi toccherà al progettista che avrà 120 giorni di tempo per realizzare il progetto definitivo”. Ma quali sono le modifiche per ora apportate al progetto originario? “Prima erano previsti tratti di rilevato stradale a quote anche rilevanti mentre invece ora abbiamo optato per altezze di circa un metro, così da non dover ricorrere all’attraversamento in sottovia – ha spiegato l’ingegner Castellani -. Abbiamo poi distribuito un buon numero di rotatorie (in totale dovrebbero essere 12, ndr) lungo il tracciato che connettano quindi la viabilità extraurbana a quella urbana – ha aggiunto -; insomma, queste ed altre scelte progettuali con cui alleggerire e decongestionare il traffico cittadino”.

IL DIBATTITO – Ma in consiglio comunale non sono mancate le critiche, a cominciare da quelle mosse dai portavoce del comitato contro la “Variante sud”. “Nonostante le tante sollecitazioni l’amministrazione ha mostrato una chiusura su questo argomento – ha detto Francesco Piermarini -, non mi si dica che questo tracciato è meno impattante. Questo governo – ha proseguito – doveva essere quello del cambiamento, ma invece avete ripreso un’opera vecchia, devastante per 25 ettari di territorio, oltretutto peggiorandola”. Gli ha fatto eco Luigi Casini che ha ugualmente ricordato come alcuni attuali amministratori in passato si fossero, al contrario di oggi, opposti all’opera: “Questa è un’infrastruttura che danneggia natura, famiglie ed imprese – ha dichiarato -, noi la volgiamo, sì, ma non con queste caratteristiche. Volgiamo piuttosto che sia fatta in modo tale da essere realmente utile alla città – ha concluso Casini – ed invochiamo un gruppo di lavoro partecipato permanente affinché sia dato un giusto indirizzo al progetto, per realizzare un’opera che finora è stata gestita in maniera ‘carbonara’”.

“Quando avremo in mano il progetto definitivo, e quindi di fatto qualcosa su cui discutere, lo illustreremo nelle sedi opportune, che sia una commissione consiliare o una riunione di quartiere – ha risposto a tal proposito il sindaco Zuccarini -; c’è la disponibilità totale dell’amministrazione alla partecipazione, rinviamo il confronto di qualche settimana”.

Controcorrente, rispetto a quella del comitato, così come di Cia, Federconsumatori e Proloco Cave, la posizione di Confindustria: “Per noi la ‘Variante sud’ deve essere realizzata perché avrà ricadute importanti per il territorio – ha affermato il portavoce Corrado Bocci -, chi si prenderebbe la responsabilità di rispedire al mittente 60 milioni di euro? Basta con i comitati del ‘no’ – ha proseguito -, ovvio che le persone non vanno dimenticate, ma facciamo quest’opera, facciamola presto e contribuiamo tutti ad una crescita della comunità”. Di analogo parere Confartigianato: “Capisco i mezzi pesanti ma si tratta di una strada con 12 rotatorie volute per distribuire il traffico all’interno della città, non è una superstrada – ha detto il rappresentate Moris Fiorelli -. Stiamo parlando di un’opera fondamentale per lo sviluppo, che porta 60 milioni di euro sul territorio – ha continuato -; ci sono aziende che saranno agevolate, noi siamo favorevoli”.

IL CONSIGLIO – Numerosi anche gli esponenti di maggioranza ed opposizione ad entrare nel dibattito. “L’amministrazione avrebbe dovuto cercare un confronto ancor prima di questo consiglio richiesto dalla minoranza – è intervenuto Luciano Pizzoni di Patto x Foligno – ma ora occorre aprire un percorso di pazienza che deve vedere la politica al servizio del territorio. Dobbiamo guardare al suo sviluppo sostenibile – ha proseguito – senza agire nell’ottica sbagliata per cui se si hanno a disposizione i finanziamenti si debba costruire a qualsiasi costo e in qualsiasi modo per non perderli”. “Noi siamo qui per i cittadini, per ascoltare e rispettare le loro opinioni – ha detto Riccardo Polli della Lega -, siamo favorevoli a questa bretella perché, così come progettata, è senza incroci, incidenti ed ingorghi”. “Come si fa solo a pensare di fare questa grande opera senza passare per una partecipazione vera dei cittadini?”, ha chiesto David Fantauzzi del M5s che poi ha aggiunto: “Bisogna decongestionare il traffico in una zona dove il problema è legato maggiormente alle automobili piuttosto che ai mezzi pesanti, quindi ci vorrebbe una strada comunale invece che una di tipo C1”. “Quest’opera va fatta perché serve alla città – ha evidenziato Elia Sigismondi del Pd – ma serve farla bene. Quanto formulato dai cittadini va accolto affinché questa arteria stradale sia realizzata nell’interesse di chi vive il territorio. Quindi occorre partecipazione che va condotta a livello istituzionale, in sedi precise dove appunto le persone possano rivolgere le loro istanze”. “Condivido l’opera, tenendo conto dei problemi che ci potranno essere e del fatto che comunque si possano ancora fare degli aggiustamenti al progetto – ha osservato Domenico Lini del Gruppo misto -, non possiamo stare altri 18 anni a parlarne, dobbiamo agire. Dobbiamo realizzare l’opera nel migliore dei modi – ha continuato – allargando contestualmente la partecipazione non solo ai residenti e ai commercianti delle zone interessate, ma a tutta la città”. “Chiedo alla Quadrilatero di non abbandonarci ma di collaborare con noi in modo costruttivo – ha dichiarato Rita Barbetti del Pd -. Creiamo un tavolo o comunque dei momenti ufficiali di incontro e confronto tra cittadini ed istituzioni – ha dunque proposto – affinché si possa arrivare a soluzioni condivise e meno penalizzanti possibile”.

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