Il Movimento 5 Stelle di Foligno non abbassa la guardia sull’assunzione in Comune di una convivente “more uxorio” di un membro della giunta, ma anzi intende andare ancora più a fondo. Lo fa depositando una mozione ad hoc firmata dal capogruppo David Fantauzzi e dal consigliere Rosangela Marotta da sottoporre alla massima assise cittadina. Una mozione che, di fatto, arriva dopo la risposta offerta nell’ultimo consiglio comunale dal vicesindaco, Riccardo Meloni, all’interrogazione presentata dalla minoranza per ricevere, appunto, chiarimenti in merito. “La risposta all’interrogazione, le modalità con cui è stata fornita e la persona stessa che ne ha illustrato i punti – ha detto Fantauzzi illustrando la mozione – ci hanno spinto a preparare questo documento cosicché tutto il consiglio comunale possa e debba esprimersi a proposito alla vicenda. Il mio mestiere è valutare la cosa in termini di opportunità politica – ha proseguito il pentastellato –, il fatto che all’interrogazione abbia risposto il vicesindaco Meloni, il diretto interessato, ha amplificato ancor più lo stesso enorme problema di opportunità politica che c’è dietro a questa storia”. Fantauzzi ha quindi aggiunto che “questi modi di fare, anche se forse legittimi, abbassano la fiducia delle persone nella politica”: “A me – ha detto – sta a cuore l’etica e il rispetto della dignità dei cittadini”. Diverse le considerazioni riportate nel testo della mozione. Come il fatto che a rispondere all’interrogazione – ribadendo la giustezza e le legittimità degli atti adottati ed escludendo un conflitto di interessi – sia stato, come detto, il vicesindaco: “In tale condotta – si legge nella mozione – si ravvisa, nuovamente, la violazione di cui a all’art. 78 Tuel che impone obbligo di astensione in presenza di un interesse di un membro del proprio nucleo familiare, oltre che di ulteriore e reiterata inopportunità politica”. Al netto di tutto, l’importanza della mozione, per Fantauzzi, sta anche nel fatto che così tutti i consiglieri di palazzo Orfini Podestà verranno a conoscenza della questione: “Un atto – si legge ancora nel documento – che consente loro di esprimere posizioni e giudizi ed inteso a promuovere un dibattito politico amministrativo”.
Mozione attraverso cui si impegna il sindaco “a valutare se sussistono i presupposti per la revoca del decreto di nomina del vicesindaco e delle deleghe, allo stesso attribuite, quanto meno per evidenti ragioni di opportunità politico amministrativa”. Allo stesso modo si impegna la giunta comunale “a valutare se sussistono i presupposti per la revoca (ex art. 21 quinquies L. 241/90) ‘per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto non prevedibile al momento dell’adozione del provvedimento’ o all’annullamento (ex art. 21 nonies L. 241/90) ‘per ragioni di interesse pubblico entro un termine ragionevole’, in autotutela, della delibera della giunta 378/2022 (che modifica un profilo professionale) votata dal vicesindaco in situazione di conflitto di interessi e, conseguentemente, l’annullamento della determinazione dirigenziale 1567 del 21 settembre 2022 (relativa all’assunzione)”.
IMPEGNO CIVILE – A condividere “totalmente” il contenuto della mozione firmata dal M5s, il movimento politico cittadino Impegno Civile. “Si tratta di una mozione incentrata su due tematiche – ha spiegato Stefania Filipponi -, ossia etica politica e conflitto di interessi. Presentarla vuol dire chiamare il consiglio comunale ad esprimersi, così nessuno può fingere di non sapere – ha continuato -. Devono dire ai cittadini cosa ne pensano, altrimenti sono corresponsabili di una scelta politica che secondo noi ha tutelato soltanto interessi personali”.