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Bevagna, irregolarità nella gestione dell’Accolta: parte la denuncia di Legambiente

Pubblicato il 7 Febbraio 2023 09:33 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:14

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Irregolarità nella gestione del bacino artificiale dell’Accolta di Bevagna. Sono quelle lamentate dal circolo di Legambiente Foligno Valli del Topino del presidente Marco Novelli, che ha deciso di sporgere denuncia alla Procura della Repubblica di Spoleto, dando mandato all’avvocato Stefano Mingarelli perché si occupi della vicenda. Una vicenda che fa riferimento, in particolare, a quanto segnalato dagli stessi cittadini la scorsa estate, ma che – secondo quanto si apprende – aveva avuto dei precedenti anche in passato.

“Tra giugno e agosto – spiega Novelli – è accaduto più volte, così come riportato anche dalla stampa, che si interrompesse il flusso della cascata dell’Accolta con il conseguente prosciugamento del fiume Clitunno. Situazione – prosegue – che ha determinato una moria di pesci e, più in generale, la compromissione dell’intero habitat”. A pesare sarebbe stato, così come sottolineato dal presidente dell’associazione ambientalista, l’utilizzo delle acque per scopi idroelettrici, senza garantire il flusso minimo vitale del Clitunno.

La denuncia di Legambiente parla, nello specifico, di “inadempienze di coloro che hanno in concessione l’utilizzo delle acque del fiume”. Inadempienze che, come detto, avrebbero portato all’“assenza del minimo vitale prescritto, con periodi di secca totale del fiume e conseguente moria documentata dei pesci e delle altre specie presenti nel fiume”, all’interruzione della cascata dell’Accolta “violando la prescrizione del disciplinare”, e il mancato rispetto dell’“obbligo di ridurre la potenza della turbina della centrale idroelettrica fino all’eventuale chiusura per assicurare il mantenimento dei livelli di sfioro e – come detto – di minimo vitale del fiume”.

Tutte questioni che hanno quindi spinto l’associazione ambientalista a prendere provvedimenti, denunciando la questione alle autorità competenti. “Pretendiamo che le regole di concessione vengano rispettate – dichiara al riguardo Marco Novelli – perché l’acqua è un bene pubblico e va utilizzata in maniera corretta. Se così non fosse – ha concluso – chiederemo alla Regione la revoca della concessione”.

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