L’ultimo episodio in ordine temporale risalirebbe allo scorso sabato, quando un 13enne sarebbe stato costretto ad inginocchiarsi in piazza per poi essere preso a schiaffi da altri ragazzi. Ma, a quanto pare, di episodi simili – anche se magari non con la stessa violenza – negli ultimi quindici giorni se ne sarebbero registrati anche altri a Castel Ritaldi. È nel piccolo borgo umbro, infatti, che il fenomeno starebbe prendendo piede con una certa frequenza. La conferma arriva dalla stessa amministrazione comunale guidata dal sindaco Elisa Sabbatini che, proprio nel lunedì di Pasquetta, ha diffuso attraverso i social una nota per “denunciare” quanto riscontrato in queste settimane. “Da qualche tempo – si legge infatti – il capoluogo di Castel Ritaldi è frequentato da alcuni ragazzi sotto i 14/16 anni del luogo, e molti altri anche di età superiore che provengono anche dai comuni limitrofi, creando situazioni poco piacevoli”. Si tratterebbe, secondo quanto si apprende, di gruppi di giovanissimi protagonisti di episodi di bullismo ai danni di coetanei o anche di ragazzi più piccoli. Un fenomeno finito anche sui banchi dell’ultimo consiglio comunale, con l’amministrazione Sabbatini che già da qualche giorno ha deciso di coinvolgere le forze dell’ordine, per fare fronte comune e mettere fine al clima di paura che si sta generando in città, tra i più giovani ma anche tra gli adulti. Tra le prossime iniziative che il Comune di Castel Ritaldi intende mettere in atto la programmazione di incontri dedicati per sensibilizzare la comunità, chiamando a raccolta – oltre a carabinieri e polizia – anche le istituzioni scolastiche, gli assistenti sociali e le famiglie. E proprio a queste ultime e, più in generale, a tutta la comunità di Castel Ritaldi che si rivolge il primo cittadino. “Chiunque vede o si ritrova ad assistere ad episodi come quello avvenuto negli scorsi giorni deve segnalarlo alle forze dell’ordine” dichiara Elisa Sabbatini, che aggiunge: “Da parte nostra possiamo incrementare i controlli e chiedere che si monitori la situazione soprattutto in determinati orari della giornata, ma da soli non possiamo farcela. Serve – ha sottolineato – la collaborazione di tutti. Serve – ha proseguito – che queste situazioni vengano denunciate, per permettere anche alle forze dell’ordine di poter intervenire e agire”. Per il primo cittadino, dunque, si può “fare tanto” per arginare e debellare il fenomeno delle baby gang, purché “ci sia l’aiuto da parte di tutti”. Compreso chi, come detto, si trova magari ad assistere a casi di bullismo. Come accaduto, d’altronde, lo scorso sabato, quando – seppur nell’indifferenza “denunciata” di tanti – c’è stato chi non è rimasto a guardare, ma è intervenuto per prestare soccorso al 13enne preso di mira dal “branco”.
Ha collaborato Fabio Luccioli