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Ospedale di Foligno, i sindacati: “Serve nuovo personale”

Pubblicato il 19 Giugno 2023 09:39

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Tornano a chiedere l’assunzione di nuovo personale in forza all’ospedale di Foligno le sigle sindacali della FpCgil, FpCisl e UilFpl. E lo fanno attraverso una nota congiunta, nella quale delineano una situazione “sempre più complessa”. “Dopo il durissimo periodo del Covid – è il grido d’allarme delle sigle di categoria – le condizioni di lavoro continuano a peggiorare ed il livello di stress ha superato i limiti di guardia, mettendo sempre più a rischio la qualità dei servizi e dell’assistenza”. Parallelamente, è la denuncia, dall’Usl Umbria 2 “nessuna risposta per la sostituzione del personale assente per gravi malattie, per maternità o per cessazione dei rapporti di lavoro, costringendo di fatto chi rimane anche a saltare i turni di riposo o a garantire doppi turni per non interrompere i servizi”. Un quadro difficile, dunque, che si acutizza nel periodo estivo, quello che di fatto – per i sindacati – “dovrebbe consentire ai lavoratori di ritemprarsi” e che invece, dichiarano, “si sta trasformando in un vero e proprio incubo, visto che per garantire le ferie, stante la cronica carenza di organico, diventa ancor più difficile garantire tutte le prestazioni delle quali i cittadini avrebbero bisogno”. A mancare all’appello sarebbe il Piano per la gestione del periodo estivo 2023 che per Cgil, Cisl e Uil “lo scorso 31 maggio la Direzione si era impegnata a trasmettere nel giro di una settimana, massimo dieci giorni”, ma che ad oggi “non è stato oggetto di informazione e confronto”. “Non c’è stato quindi modo – sottolineano le tre sigle sindacali – di trovare possibili soluzioni condivise tra sindacato ed azienda”. Il rischio da scongiurare è quello di “evitare che, per far fronte alle carenze del presidio ospedaliero venga nuovamente chiamato il personale del Servizi territoriali, come d’altronde già accaduto lo scorso anno senza però aver considerato che anche nel territorio l’organico è ordinariamente insufficiente per il livello di servizi richiesto”. Insomma, per i sindacati “la coperta non soltanto è corta ma anche quel pezzo di coperta che si ha a disposizione non può assolutamente esser male utilizzato”. Il pericolo, per i sindacati, è che “sempre più professionisti, visto il caos generato nelle strutture pubbliche, guardino con interesse alle strutture private, cosa che genererebbe danni incalcolabili alla sanità pubblica”. Sanità pubblica, concludono, che oggi viene garantita “grazie allo spirito di sacrificio e all’abnegazione del personale tutto, dai medici, agli infermieri, ai tecnici, agli operatori socio sanitari ed al personale amministrativo”.

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